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Cani addestrati alla ricerca del COVID-19: l’idea della polizia in Perù

Cercare di circoscrivere in tempi brevi un potenziale focolaio di coronavirus è necessario per poter tornare a una vita normale. Seconda la polizia peruviana, i cani potrebbe sentire la presenza del virus nel sudore delle persone. Attualmente stanno addestrando tre golden retriever e un labrador, tutti con un’età che va dai quattro ai cinque anni.

Prima di pensare di usarli per annusare le persone in cerca del virus erano cani addestrati per il fiuto di droghe illegali, esplosivi e persone scomparse. Il concetto dovrebbe essere lo stesso, anche se più difficile. Non è il primo paese che vuole provare a fare lo stesso.

Ovviamente si vuole sviluppare il potente senso dei cani. Questi animali presentano oltre 330 milioni di recettori olfattivi che gli permettono di annusare gli odori 50 volte più dell’uomo. Sono così bravi che possono annusare contemporaneamente 250 persone.

 

Cani addestrati a cercare il virus

Allo stato attuale potrebbe essere la soluzione migliore per diversi motivi. I cani non sembrano essere a rischio di contrarre il virus. Negli scorsi mesi ci sono stati alcuni casi di contagio, ma poi sono stati ritrattati perché non c’era la certezza. Per esempio, il virus poteva semplicemente trovarsi nell’aria e respirando si è depositato nelle narici degli esemplari. Il tampone segna positivo, ma in realtà non lo è.

La speranza della polizia peruviana è di riuscire ad addestrare i cani entro agosto e di dispiegarli ufficialmente nelle aree più calde a livello di contagi. Il paese è il terzo peggiore in America Latina per numero di contagi totali.

Giacomo Ampollini

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