Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da uno sforzo più o meno collettivo per cercare di salvare il pianeta dalle nostre attività. Tra queste c’è l’idea di inquinare meno e la plastica, in questo senso, è una delle minacce principali. Tra le tante azioni intraprese, si è cercato di eliminare le cartucce di questo materiale virando su altro. Una scelta quasi ovvia è stata la carta, ma il risultato forse non è stato esattamente così positivo.
Le cannucce di carta hanno un problema. Tra gli elementi usati per renderle come sono ci sono delle sostanze chimiche eterne. Decomponendosi in fretta rilasciando quest’ultime nell’ambiente. Si parla di PFAS che al contrario hanno un tasso di decomposizione bassissimo. Questo potrebbe spingere a cercare altre alternative.
La scoperta è stata fatta da alcuni ricercatori dell’Università di Anversa che hanno preso in considerazione diverse tipologie di cannucce, ad eccezione di quelle fatte di pasta. Il risultato è stato che solo quelle di acciaio inossidabili sono risultati un non problema per l’ambiente e la salute umana. Tutte le altre, quindi anche vetro e bambù e prodotte da quasi quaranta compagnie diverse, avevano tutte lo stesso difetto.
Le sostanze chimiche eterne sono sostanzialmente il nuovo problema del decennio. Banalmente sono sostanze che, come detto, tendono a rimanere stabili nell’ambiente per secoli e non è ancora chiaro quali potrebbero essere i danni a lungo termine sulla salute umana. Se si parla di cannucce infatti, il problema diventa nostro anche direttamente visto che il rischio di ingerire i PFAS è alto.
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