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Canto come terapia: migliora le abilità linguistiche nei cervelli danneggiati dall’ictus

L’ictus cerebrale rappresenta una delle principali cause di disabilità a livello mondiale, con conseguenze devastanti sulle capacità motorie, cognitive e linguistiche dei pazienti colpiti. Tra le varie strategie di riabilitazione, il canto emerge come una terapia innovativa e promettente per migliorare le abilità linguistiche nei cervelli danneggiati. Studi recenti evidenziano come la musica, e in particolare il canto, possa svolgere un ruolo cruciale nel recupero delle funzioni linguistiche compromesse.

La connessione tra musica e linguaggio è profonda e complessa. Entrambi condividono aspetti comuni come il ritmo, la melodia e la prosodia. Questi elementi musicali possono stimolare aree del cervello coinvolte nel linguaggio, anche quando altre parti del cervello sono danneggiate dall’ictus. La neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di riorganizzarsi e creare nuove connessioni neurali, è fondamentale in questo processo. Il canto, sfruttando queste connessioni alternative, può facilitare il recupero delle abilità linguistiche.

 

Ictus, il canto migliora le abilità linguistiche nei cervelli colpiti da questa condizione

Numerosi studi scientifici supportano l’efficacia del canto nella riabilitazione post-ictus. Ad esempio, una ricerca condotta dall’Università di Helsinki ha dimostrato che i pazienti che partecipavano a sessioni di canto regolari mostravano miglioramenti significativi nelle loro capacità linguistiche rispetto a quelli che seguivano terapie tradizionali. Le tecniche di imaging cerebrale hanno rivelato una maggiore attività nelle aree del cervello associate al linguaggio nei partecipanti coinvolti nella terapia del canto.

La terapia del canto per pazienti colpiti da ictus, spesso chiamata Melodic Intonation Therapy (MIT), si basa sull’uso di melodie semplici e ritmi per facilitare l’articolazione delle parole. I pazienti iniziano con frasi semplici, cantandole su melodie familiari, per poi progredire verso strutture linguistiche più complesse. Il ritmo e la melodia aiutano a bypassare le aree danneggiate del cervello, sfruttando invece le aree intatte. Oltre ai benefici linguistici, il canto ha effetti positivi sul benessere psicologico dei pazienti. Partecipare a sessioni di canto può aumentare la motivazione e ridurre i livelli di stress e ansia. La musica ha un effetto intrinsecamente gratificante sul cervello, che può migliorare l’umore e favorire una maggiore partecipazione alle terapie.

La terapia del canto sta guadagnando sempre più riconoscimento come strumento efficace nella riabilitazione post-ictus. Futuri sviluppi potrebbero includere l’integrazione di tecnologie avanzate, come la realtà virtuale e le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, per personalizzare e migliorare ulteriormente le sessioni di terapia. La ricerca continua ad esplorare come diverse tipologie di musica e tecniche di canto possano essere ottimizzate per vari profili di pazienti.

Il canto rappresenta una risorsa preziosa e versatile nella riabilitazione delle abilità linguistiche nei pazienti colpiti da ictus. Combinando elementi di neuroplasticità, motivazione e benessere psicologico, la terapia del canto offre una prospettiva olistica e innovativa per il recupero post-ictus. Continuare a esplorare e sviluppare questa forma di terapia può aprire nuove vie per migliorare la qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.

Immagine di stockking su Freepik

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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