Capelli umani per depurare la Senna: l’idea ecologica che trasforma i saloni in risorse ambientali

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In un’iniziativa che unisce bellezza e sostenibilità, la Francia ha dato il via a un progetto sorprendente: utilizzare i capelli tagliati nei saloni di parrucchieri per contribuire alla depurazione delle acque della Senna. L’idea nasce dall’associazione Coiffeurs Justes, che raccoglie capelli da migliaia di parrucchieri in tutto il paese, trasformandoli in strumenti ecologici capaci di assorbire idrocarburi e altri inquinanti.

I capelli umani, per loro natura, sono in grado di trattenere oli e sostanze grasse grazie alla loro struttura cheratinica e alla superficie porosa. Questa proprietà li rende perfetti per essere inseriti in speciali filtri o barriere, impiegati nei fiumi, nei porti o in prossimità di zone inquinate per bloccare la diffusione degli agenti contaminanti prima che raggiungano ecosistemi più ampi.

Depurare la Senna con i capelli: l’idea sostenibile che arriva dai saloni francesi

Nella Senna, il fiume che attraversa Parigi e che sarà protagonista dei Giochi Olimpici 2024 con gare di nuoto e triathlon, queste barriere di capelli saranno parte delle strategie per garantire acque più pulite e sicure. È un modo innovativo e a basso impatto per affrontare una problematica ambientale concreta, sfruttando ciò che normalmente viene considerato un rifiuto.

La raccolta dei capelli avviene in modo semplice: i saloni aderenti al progetto li conservano dopo ogni taglio e li inviano a centri di smistamento, dove vengono lavati, sterilizzati e assemblati in reti o “salsicciotti” filtranti. Questi dispositivi vengono poi posizionati in punti strategici lungo il corso d’acqua, agendo come spugne naturali.

Oltre a essere ecologica, questa iniziativa è anche un esempio di economia circolare: trasforma uno scarto quotidiano in una risorsa utile per l’ambiente, riducendo contemporaneamente la necessità di materiali sintetici o chimici per la bonifica delle acque. Inoltre, riduce i costi di smaltimento dei saloni, generando una catena virtuosa.

Il potenziale impatto ambientale di un sistema simile potrebbe essere enorme

Secondo le stime dell’associazione, un chilo di capelli può assorbire fino a otto litri di idrocarburi. Se si considera che ogni anno vengono tagliate tonnellate di capelli nei saloni di tutto il mondo, il potenziale impatto ambientale di un sistema simile potrebbe essere enorme, anche al di fuori della Francia.

L’iniziativa ha già suscitato l’interesse di altri Paesi, e potrebbe diventare un modello replicabile ovunque ci sia il bisogno di depurare acque inquinate in modo sostenibile. Anche la sensibilizzazione del pubblico gioca un ruolo importante: sapere che un taglio di capelli può fare la differenza spinge molti cittadini a partecipare con maggiore consapevolezza.

In un’epoca in cui ogni gesto conta per la salvaguardia dell’ambiente, persino ciò che cade a terra in un salone di bellezza può diventare parte della soluzione. E la Senna, grazie ai capelli dei parigini e non solo, potrebbe presto tornare a risplendere.

Foto di Andrew Boersma su Unsplash

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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