L’FDA ha approvato la carne coltivata in laboratorio, specialmente quella di un pollo senza macellazione di un’azienda californiana, avvicinando ulteriormente la carne coltivata in laboratorio ai menu dei ristoranti e agli scaffali dei negozi di alimentari. L’azienda sembrerebbe aver completato una valutazione del pollo dell’azienda Upside Foods e di non avere ulteriori domande sulla sicurezza del prodotto, segnalando che l’agenzia lo considera sicuro per il consumo.
Molto probabilmente ci vorranno mesi affinché il prodotto arrivi sulle nostre tavole e sul mercato poiché deve ottenere un’ulteriore autorizzazione dal Dipartimento dell’Agricoltura. Per quasi un decennio, le aziende hanno gareggiato per portare sul mercato la prima carne coltivata in laboratorio. Paragonato alla produzione della birra, le cellule animali vengono coltivate in un ambiente controllato, creando un prodotto biologicamente identico alla carne convenzionale.
Tuttavia fino ad ora, la carne coltivata aveva ricevuto l’approvazione normativa solo a Singapore, dove il pollo cresciuto in laboratorio di Good Meat ha ricevuto il via libera nel 2020. Il team di ricercatori ha suggerito che l’idea di coltivare carne in laboratorio è arrivata dopo aver utilizzato le cellule staminali per riparare alcuni organi nei pazienti, soprattutto il cuore. Il passo successivo è che il Dipartimento dell’Agricoltura sviluppi un processo di ispezione per gli impianti di produzione dell’azienda e approvi un’etichetta per il prodotto finito.
Gli esperti del settore hanno affermato che l’autorizzazione della Food and Drug Administration è stata l’ostacolo maggiore per i prodotti che cercano di essere immessi sul mercato e che si aspettano che il pollo riceva conferma dal Dipartimento dell’Agricoltura nei prossimi mesi. I prodotti a base di carne e pollame ottenuti da colture cellulari saranno soggetti alle stesse norme di sicurezza alimentare, igiene e ispezione di altri prodotti a base di carne e pollame per garantire che solo prodotti sani. L’industria della carne coltivata ha ricevuto una notevole attenzione e investimenti negli ultimi anni tra le crescenti preoccupazioni per il riscaldamento globale, il trattamento degli animali e l’allevamento industriale.
La carne coltivata in laboratorio è vista come un’opzione più sostenibile rispetto al tradizionale settore dell’allevamento, che rappresenta quasi un sesto delle emissioni globali di gas serra. Anche l’accessibilità economica rimane poco chiara, sebbene i prezzi siano certamente diminuiti da quando il primo hamburger coltivato è stato creato nel 2013 per oltre 300.000 dollari.
Foto di mirian gil da Pixabay
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