I cavi sottomarini trasportano elettricità e informazioni attraverso vasti oceani e mari, e la loro importanza cresce in un mondo altamente tecnologico e digitalizzato come il nostro. Ma mentre la tecnologia migliora, la scienza sta iniziando solo ora a comprendere quale possa essere il loro impatto sulla delicata vita marina.
Le profondità marine della Terra sono attraversate da decine di migliaia di chilometri di cavi sottomarini che trasportano senza sosta dati ed energia rinnovabile dalle piattaforme energetiche offshore alla terraferma, distribuendole in tutti i continenti.
I cavi sottomarini disseminati nelle profondità marine, appartengono a due grosse tipologie: i cavi per l’energia ad alta tensione e quelli per telecomunicazioni. I cavi sottomarini sono posizionati e instradati con cura per evitare che possano venir accidentalmente danneggiati da terremoti, frane sottomarine e altri eventi simili.
Le strutture artificiali delle piattaforme e degli stessi cavi, spesso vengono usate come riparo per una vasta gamma di vita marina bentonica. Sappiamo infatti che anemoni, spugne, coralli, stelle marine, ricci, vermi, bivalvi, granchi e altri invertebrati sono in grado di formare colonie sulle strutture delle piattaforme e sopra i cavi.
Ma la vita che si stabilisce qui come viene influenzata dai cavi e dalle loro caratteristiche? Ad esempio gli scienziati marini ritengono che sia necessaria una maggiore comprensione di come i campi elettromagnetici (EMF) generati dai cavi elettrici sottomarini potrebbero influenzare alcune delicate creature, specialmente quelle che si affidano unicamente al loro senso interno del nord magnetico per spostarsi.
Ad aver iniziato un lavoro di maggiore comprensione sugli effetti dei cavi sulla vita marina, è Bastien Taormina, ricercatore presso l’Istituto norvegese di ricerca marina di Bergen ed autore principale di uno studio sugli effetti delle strutture artificiali sugli ecosistemi marini. Nell’arco di cinque anni, lui e il suo team hanno studiato un cavo elettrico sottomarino, fotografando le specie che hanno colonizzato il cavo e le strutture associate e raccogliendo numerosi dati ambientali.
Come risultato della sua ricerca. Taormina conclude che l’installazione di un cavo disturba il fondale marino circostante. Taormina spiega infatti che inizialmente si ha un esplosione di biodiversità, in quanto “le specie opportunistiche sopravvivranno, ma ciò non significa che sia un buon ecosistema, perché queste specie, sebbene diverse, non rimarranno”.
Un’altra possibile conseguenza dei cavi elettrici sottomarini è il fatto che essi generano campi elettromagnetici (EMF). L’intensità dell’EMF è una funzione diretta della corrente che passa attraverso un cavo e della profondità alla quale è sepolto, nonché della distanza tra i cavi (se ad esempio più cavi corrono vicini). I campi elettromagnetici possono distorcere il campo geomagnetico naturale su cui si basano molti organismi marini per nuotare e spostarsi, in particolare se si trovano a nuotare entro 10 metri dai cavi.
Come spiega infatti Michael Clare, leader di Marine Geosystems al National Oceanography Center, “è necessario studiare ulteriormente le specie suscettibili elettromagneticamente. È stato suggerito che i movimenti comportamentali in organismi come razze e aragoste possano essere influenzati dai campi elettromagnetici, ma se siano influenzati dalle intensità dei campi elettromagnetici generati dai cavi elettrici rimane poco chiaro e oggetto di ricerca in corso”.
Secondo il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, a seguito di diversi studi sull’impatto degli EMF sulla vita marina, “è stata osservata un’attività di breve durata vicino ai cavi sottomarini, i dati attualmente non supportano la conclusione che le capacità di navigazione complessive dei pesci siano compromesse”.
Lo studio di Taormina suggerisce invece che gli animali che migrano lungo le piattaforme continentali potrebbero essere influenzati dal campo elettromagnetico di un cavo, spostandosi verso la costa o al largo, lontano dal loro percorso normale, ma concorda anche sul fatto che sono necessari ulteriori studi.
I cavi elettrici e di comunicazione sottomarini possono avere un impatto temporaneo o permanente sull’ambiente marino anche a causa del calore, della torbidità (durante l’interramento dei cavi), del rischio di aggrovigliamento e dell’introduzione di substrati artificiali.
Il risvolto positivo è però che le aree attraverso le quali passano i cavi sono spesso designate come protette, e all’interno di queste aree è vietato l’ancoraggio, la pesca con reti a strascico e a volte persino la pesca in generale viene limitata. La zona di protezione dei cavi sottomarini quindi, crea di fatto una specie di riserva naturale.
La vita oceanica, e la sua interazione spesso complessa con le attività umane, è ancora un campo pieno di interrogativi a cui ancora non sono state date delle risposte chiare. Ma secondo ricercatori come Clare, è necessario investire sulla ricerca per l’impatto dei cavi sottomarini sulla vita marina.
Ricerche del genere infatti aiuteranno “i leader del settore, i responsabili politici, le società via cavo e altre parti della più ampia economia blu a impegnarsi per garantire che qualsiasi sviluppo del fondale marino sia il più sostenibile possibile“.
Ph. Credit: Submarine Cable Map
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