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C’era già un Universo prima del nostro e le sue tracce sono ancora qui

Secondo il premio Nobel per la fisica, Sir Roger Penrose “il Big Bang non è stato l’inizio. C’era qualcosa prima, e quel qualcosa è ciò che costituirà il nostro futuro”. Sir Penrose ritiene che le tracce di un Universo precedente al Big Bang, siano ancora visibili e osservabili oggi.

 

I buchi neri morti residuo di un Universo precedente

Sir Penrose, ancora a lavoro alla veneranda età di 89 anni, ha trovato dei punti particolari nel cielo, soprannominati “Punti di Hawking”, otto volte più grandi della Luna. Queste particolari zone celesti “perdono” radiazioni fino alla loro completa evaporazione. Sir Roger ritiene che queste zone siano dei buchi neri morti appartenenti ad universi precedenti, gli eoni, e che queste loro tracce siano ancora osservabili.

Osservare la fase di morte di un buco nero attuale infatti, è praticamente impossibile. I tempi per la completa evaporazione di un buco nero sono enormi, forse più lunghi dell’età del nostro universo attuale.

Mentre i buchi neri morti, residuo di un altro universo, sarebbero ancora osservabili. Questa potrebbe essere una dimostrazione che le teorie di Stephen Hawking, il famoso fisico britannico, erano corrette.

Sir Penrose, con cui Hawking ha condiviso il premio mondiale di fisica nel 1988 per il loro lavoro sui buchi neri, ha affermato di aver osservato la radiazione di Hawking. Egli ha dichiarato che “abbiamo un universo che si espande e si espande, e tutta la massa decade, e in questa mia folle teoria, quel remoto futuro sarà il Big Bang di un altro eone. Quindi il nostro Big Bang è iniziato con qualcosa che era il futuro remoto di un eone precedente in cui si sarebbero osservati buchi neri che evaporavano, tramite l’evaporazione di Hawking, e che avrebbero prodotto questi punti nel cielo, che io chiamo Punti di Hawking. Li stiamo vedendo anche oggi, sono regioni leggermente riscaldate e ci sono prove abbastanza buone per l’individuazione di almeno sei di questi punti”.

Questa teoria, abbracciata da molti scienziati seppur molto controversa, afferma dunque che l’universo operi in un ciclo perpetuo in cui si espande, prima di contrarsi di nuovo in un “Big Crunch”, ovvero quando l’Universo stesso smetterà di espandersi ed inizierà a contrarsi fino a collassare su se stesso, che sarà seguito da un nuovo Big Bang.

 

Il premio Nobel a Sir Roger Penrose

Sir Roger aveva circa trentacinque anni quando per la prima volta ebbe questa rivoluzionaria idea, mentre camminava verso una stazione della metropolitana di Londra per recarsi al Birkbeck College. Ora, 56 anni dopo, è stato finalmente riconosciuto per il suo lavoro dalla Royal Swedish Academy of Sciences, con il Premio Nobel.

Sir Roger ha ricevuto l’onore insieme ai professori Reinhard Gerzel, del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, e Andrea Ghez dell’Università della California, che hanno dimostrato che esiste un buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, studiandone l’impatto sulla le stelle intorno.

Secondo il Prof Martin Rees, Astronomo Reale e Fellow del Trinity College “ci sarebbe, credo, largo consenso sul fatto che Penrose e Hawking siano le due persone che hanno fatto più di chiunque altro, dopo Einstein, per approfondire la nostra conoscenza della gravità. Purtroppo, questo premio è stato ritardato troppo per consentire a Hawking di condividere il merito con Penrose“.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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