Come sappiamo, lo spazio ha degli effetti particolari sul corpo umano, anche sul cervello. Uno studio recente ha voluto prendere in same proprio quest’organo studiando quelli di otto cosmonauti maschi; sono stati esaminati dopo il ritorno dalle missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale. I ricercatori hanno scoperto piccoli, ma importanti cambiamenti.
L’effetto di questi cambiamenti sui cosmonauti? Apparentemente erano più abili nella coordinazione motoria, ma al tempo stesso avevano anche una vista più debole rispetto a quella solita. Per scoprire tutto questo hanno sottoposto i volontari a delle risonanze magnetica così da avere a disposizione delle immagini 3D del cervello.
Il cambiamento più importante è stato visto nel cervelletto. Si tratta di un organo adibito all’equilibrio, alla coordinazione a alla postura. Al tempo stesso, come detto, ci sono segni del fatto che la visione diventa più difficile. Aspetto interessante di questi cambiamenti è che non sembrano essere di breve durata, ma tutto il contrario.
Le parole dell’autore principale dello studio, Steven Jilings: “Se dovessi fare uno studio di risonanza magnetica in cui confronti persone normali con atleti o persone che usano davvero le capacità motorie come i giocatori di freccette, ad esempio, ipotizzeresti di trovare cambiamenti nel cervelletto. Questo non è solo perché si sono allenati una volta e poi cambia e torna indietro. In realtà è qualcosa che dura nel cervello.”
Come visto in studi precedenti, in condizioni di microgravità, quello che succede all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, il cervello si sposta più verso l’alto e i liquidi presenti si ridistribuiscono facendolo galleggiare. Il nuovo studio ha evidenziato che parte del liquido in questione si accumula dietro l’occhio causando del gonfiore che offusca la vista da vicino.
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