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Alcune delle condizioni disabilitanti più note possono essere causate da alcuni semplici, sulla carta, squilibri chimici del nostro cervello. Un esempio è il Disturbo Ossessivo Compulsivo, una condizione caratterizzata da pensieri particolarmente intrusi e azioni ripetitive. Visto che molti trattamenti validi per altre condizioni non funzionano nel tenere a bada tutto questo, alcuni ricercatori si sono spinti oltre per cercare di capire proprio gli effetti degli squilibri in questione.
Nello specifico, i ricercatori sono si sono contranti sul glutammato e sull’acido gamma-aminobutirrico le cui funzioni sono alla base della comunicazione tra i neuroni. Negli individui con il disturbo sopracitato è stata osservata proprio una mancanza nell’equilibrio tra questi due elementi chimici con livelli di glutammato troppo alti e dell’acido troppo bassi. Aspetto più interessante è che maggiori livelli del primo era legata a una maggiore comparsa dei sintomi compulsivi mentre maggiori livelli del secondo nell’area del cervello detta corteccia cingolata anteriore portava a maggiori comportamenti ripetitivi.
Per i ricercatori, essere riusciti a raccogliere questi dati così specifici su questa condizione, può aiutare di fatto a creare terapie e trattamenti ad hoc per contrastare e mitigare i sintomi della patologia; difficile dire se è totalmente controllabile allo stato attuale. Un altro punto di partenza riguarda la possibilità di capire se dietro ad altre condizioni ci sono diversi squilibri chimici nel cervello, e in alcune aree ben precisi, così lampanti.
Come patologie dall’aspetto quasi più tangibile, come il Parkinson e l’Alzheimer, anche il Disturbo Ossessivo Compulsivo è possibile diagnosticare in anticipo. Prima si riesce ad individuare la condizione, prima si può agire per impedire un maggiore effetto sulla vita dell’individuo.
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