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Chernobyl: la vegetazione più forte di prima che si riprende il suo spazio

Chernobyl è sinonimo di disastro, di paura del nucleare, di errore umano, di corruzione e di tanto altro ancora. Detto questo risulta anche essere un luogo misterioso e affascinante e la recente mini-serie di HBO ha riportato l’attenzione su questo posto, forse con risultati non sperati. L’attenzione che sta ricevendo potrebbe essere un problema visto che la natura sta cercando di riprendersi il suo legittimo posto e ci sta riuscendo. Abbiamo già visto come la fauna è tornata prosperare, una fauna molto variegata com’è giusto che sia, ma anche la flora si sta impegnando.

In realtà la vegetazione non hai mai sofferto i danni delle radiazioni. Solamente le piante più deboli sono morti a causa delle radiazioni mentre le altre hanno subito solo alcuni danni che si sono risolti nel giro di tre anni. La parte straordinaria è che la vegetazione non sembra soffrire di mutazioni nel DNA, di cancro.

 

Chernobyl e l’abilità delle piante

Le radiazioni risultano essere più pericolosi negli animali, e quindi anche su di noi, mentre le piante no in quanto hanno un sistema adattativo. Una pianta è immobile e quindi è costretta a doversi adattare all’ambiente circostante. Se l’acqua si trova più in profondità allora le radici risulteranno più profonde, se la luce non arriva in basso allora il tronco si alzerà di più, detto in maniera molto semplicistica. Un altro aspetto è che i danni delle mutazioni risultano essere localizzati nelle zone e quindi non possono diffondersi a tutta la pianta, al contrario di quello che succede dentro di noi.

In ogni caso la vegetazione di Chernobyl ha subito cambiamenti evidenti tanto che le piante risultano essere più grosse, almeno nella media. Sarà interessante vedere come nel futuro questa zona, ormai la riserva naturale più grande d’Europa, si evolverà.

Giacomo Ampollini

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