Dopo il successo della serie televisiva ed i recenti allarmi per nuove esplosioni di materiale radioattivo, si è molto tornato a parlare della centrale nucleare di Chernobyl e di quanto la catastrofica esplosione del reattore n°4 abbia influenzato la storia moderna.
Una zona quella di Chernobyl ancora fortemente radioattiva, in cui si è scoperto essere tornata la vita selvatica, ma con profondi cambiamenti ed adattamenti, un segno di rinascita in una zona isolata dal 1986, anno del tremendo disastro.
Ed ora, dal gennaio di quell’anno, dopo più di 30 anni, quell’area devastata, contaminata e pericolosa, ritorna ad essere accessibile all’essere umano. La “Zona di Esclusione di Chernobyl”, che si estende per quasi 3000 km2, è infatti interdetta all’uomo da quel fatidico giorno. Vi è proibito risiedervi e l’accesso è consentito solo dietro il rilascio di permessi ed è assolutamente vietata a visitatori al di sotto dei 18 anni.
L’accesso ai turisti è consentito solo nelle zone periferiche di quella che era l’area urbana di Chernobyl. Si tratta infatti di zone che ormai non sono considerate pericolose, sebbene il livello di radioattività sia ancora alto. Ma fino ad ora era assolutamente impensabile di poter visitare il luogo dove ebbe inizio la catastrofe. L’accesso al reattore 4 era infatti consentito solo a giornalisti, ricercatori, operai ed addetti alle pulizie. Ma sembra che le cose stiano cambiando.
Alcuni tour operator russi, che operano a Chernobyl, proponendo delle visite nella zona, hanno infatti dichiarato che il governo ucraino consentirà loro di organizzare dei tour anche nel reattore 4. L’interno di uno dei luoghi simbolo della grande catastrofe nucleare, potrebbe dunque aprire le sue porte ai turisti.
Sarà dunque possibile visitare quello stesso luogo in cui furono prese alcune delle decisioni che furono concausa del disastro, osservando quella sala di controllo con le sue apparecchiature dismesse, distrutte dall’esplosione e poi consumate dal tempo.
Nella sala di controllo del reattore 4, i livelli di radioattività sono di 40.000 volte al di sopra dei livelli normali, per questo motivo l’accesso al suo interno sarà strettamente regolamentato. L’ingresso nello scheletro della centrale sarò possibile solo indossando delle tute speciali, corredate di casco, maschera e stivali. Un accorgimento necessario per evitare la contaminazione. Inoltre ci si dovrà sottoporre ad un analisi dei livelli di radiazioni nel corpo, sia prima che dopo la visita nella sala di controllo.
La decisione dell’Ucraina di aprire le porte del cuore della centrale al turismo, arriva dopo la decisione dello stesso governo, di dichiarare Chernobyl ufficialmente un’attrazione turistica. In questo modo si è potuto procedere alla regolamentazione del turismo in questa zona, cresciuto molto dopo la trasmissione della serie televisiva sul disastro.
Il crescente flusso turistico, circa 85.000 visitatori nell’ultimo anno, ha reso necessaria un azione di questo tipo. Fino ad ora infatti alcuni visitatori accedevano illegalmente alla zona di esclusione, assolutamente vietata, corrompendo funzionari della sicurezza.
Il governo ha dunque deciso di intervenire, aprendo al turismo le porte di Chernobyl, ma con la dovuta regolamentazione che possa rendere sicura la visita alla centrale. Saranno dunque istituiti percorsi e punti di controllo che possano facilitare la visita ai turisti, rendendola un esperienza di certo emozionante, ma sicura.
Potrebbe questo essere un piccolo passo verso la rinascita di questo piccolo angolo di mondo, fino ad ora legato solo al ricordo di un evento catastrofico che ha segnato la nostra storia. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha infatti espresso il suo desiderio di dare “a questo territorio ucraino una nuova vita. Fino ad ora, Chernobyl era un aspetto negativo dell’Ucraina. È tempo che questo cambi.”
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