Perché i chitoni si spostano rotolando? “Per arrivare dall’altra parte“, ha detto con un pizzico di ironia Julia Sigwart, biologa evoluzionista presso la Queens University di Belfast, nell’Irlanda del Nord. Circa 500 milioni di anni fa, un paio di specie di trilobiti ormai estinti sono diventati i primi animali ad arrotolarsi su se stessi per proteggersi. Il corrispondente vivente del trilobite è proprio il chitone.
Il guscio a placche di questo mollusco marino copre un corpo morbido e un “piede” mucoso altrettanto delicato, conferendogli l’aspetto di una specie di gamberone piatto. Ma è più probabile avvistare questi animali aggrappati ad una roccia in mezzo al mare, piuttosto che in mare aperto. Come i trilobiti, gli armadilli a tre fasce, i pesciolini d’argento o i ricci, il chitone può arrotolarsi su se stesso, assumendo la forma di una sorta di pallone da calcio.
Molti scienziati avevano ipotizzato che questa abitudine, nota come “conglobazione“, sia utile a difendere il chitone dai predatori, trattandosi di animali comunque molto piccoli, arrivando a misurare solo pochi centimetri. Ma la dottoressa Sigwart, che studia i chitoni da buona parte della sua vita, non ha mai condiviso questa teoria: se un predatore può inghiottirti intero, ragionò, arrotolarsi su se stesso probabilmente non salverebbe il mollusco.
“Pensando ai chitoni, di solito ce li si immagina come animali primitivi, con un sistema nervoso semplice, quasi rudimentale“, ha affermato Sigwart. “Invece essi presentano un livello inaspettato di complessità nel loro sistema nervoso rispetto ad altre specie simili“. Vero è che arrotolarsi su se stessi costituisce un sistema di difesa per i chitoni, ad esempio, percependo la necessità di proteggere i loro corpi molli; ma di solito questo comportamento è atto ad agevolarne gli spostamenti. Quando si staccano dalle loro rocce, assumere questa forma arrotondata può aiutarli a cadere e, appunto, rotolare in modo più sicuro verso una nuova postazione.
Il problema principale per i chitoni è che sono molto pesanti, ma non abbastanza flessibili. Inoltre, non presentano appendici. Quindi, quando atterrano accidentalmente sulla schiena, non possono ribaltarsi. Tutto ciò che possono fare è inarcare il dorso e far leva sul piede. Per fortuna, sfruttando una qualunque superficie vicina possono raddrizzarsi. Il liquido mucoso che permea il loro piede è così forte che se dovessimo tirare un chitone da una roccia troppo violentemente, il suo corpo potrebbe strapparsi dal guscio, lasciando il piede nella sua posizione.
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