Foto di Reign Abarintos su Unsplash
Il concetto di inquinamento luminoso è abbastanza recente. Nonostante siano millenni che l’uomo guarda in alto in cerca di risposte o di ispirazione, solo con l’elettricità poter osservare il cielo non è diventato così semplice. Se da un lato ci stiamo per ridurre altre forme di inquinamento, per l’abbondanza di luce notturna non si è fatto poi più di tanto. Secondo un nuovo studio, attualmente è luminoso il doppio rispetto anche a pochi anni fa
Con la luce artificiale che illumina il cielo a qualsiasi ora del genere, le stelle più lontane, e o quelle più flebili, stanno scomparendo alla nostra vista con una velocità disarmante. Secondo alcuni esperti, ogni anno da ormai 11 anni, quello notturno è risultato essere più luminoso di circa il 10% rispetto al precedente.
Se un bambino nato dieci anni fa avrebbe potuto osservare fino a 250 stelle ad occhi nuovo nel cielo di notte, attualmente potrebbe coglierne solo 100. Le colpe di questo fenomeno sono molte, ma ce n’è una particolare, l‘utilizzo dei LED. Se da un lato quest’ultimo sono risultati un passo tecnologico importantissimo in termini di efficienza energetica, risultano anche essere fin troppo luminosi andando a rovinare i panorami quando non c’è il Sole.
Le parole dei ricercatori: “Guardando le immagini e i video dell’emisfero notturno terrestre della Stazione Spaziale Internazionale, le persone in genere sono colpite solo dalla ‘bellezza’ delle luci della città, come se fossero luci su un albero di Natale. Non percepiscono che si tratta di immagini di inquinamento. È come ammirare la bellezza dei colori dell’arcobaleno che la benzina produce nell’acqua e non riconoscere che si tratta di inquinamento chimico“.
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