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Il cinema nella mente: come guardare un film attiva 24 reti cerebrali

Un recente studio neuroscientifico ha rivelato che guardare un film è un’esperienza straordinariamente complessa per il nostro cervello. Durante la visione, si attivano contemporaneamente 24 reti cerebrali, ognuna delle quali contribuisce a diverse funzioni cognitive, emotive e sensoriali. Questo dimostra come l’immersione in una narrazione visiva possa coinvolgere molteplici aree del cervello, favorendo un’esperienza multisensoriale e profondamente emozionante. I ricercatori hanno potuto quindi assegnare funzioni a ciascuna rete associandole a specifici processi cognitivi, come il riconoscimento di volti umani, l’osservazione di persone che interagiscono tra loro e l’osservazione di ambientazioni e punti di riferimento familiari.

Le reti cerebrali sono gruppi di aree del cervello che lavorano insieme per elaborare informazioni. Ad esempio, la rete di default si attiva durante i momenti di introspezione o immaginazione, mentre la rete visiva elabora le immagini sullo schermo. La scoperta che fino a 24 reti possono essere coinvolte contemporaneamente evidenzia quanto sia complessa l’esperienza di guardare un film, che va ben oltre la semplice ricezione di suoni.

 

Cinema, l’attivazione di 24 reti cerebrali durante la visione di un film

Uno degli aspetti più affascinanti dello studio riguarda l’attivazione delle aree legate alle emozioni, come l’amigdala e il sistema limbico. Durante una scena particolarmente coinvolgente, queste aree lavorano in sinergia con le reti sensoriali per creare un’esperienza emotiva intensa. Questo spiega perché un film può farci piangere, ridere o addirittura provare tensione fisica in risposta a momenti drammatici o emozionanti.

La visione di un film stimola anche le reti associate alla memoria, come l’ippocampo, e quelle responsabilità della comprensione narrativa. Quando seguiamo una storia, il cervello cerca di collegare gli eventi, prevedere gli sviluppi futuri e assimilare i dettagli per costruire un quadro coerente. Questo processo non solo mantiene viva l’attenzione, ma aiuta anche ad esercitare abilità cognitive come la memoria di lavoro e il ragionamento.

I film offrono un’esperienza sensoriale unica, grazie alla combinazione di immagini in movimento, suoni e, in alcuni casi, effetti speciali. Le reti visive e uditive si attivano per elaborare questi stimoli, mentre altre aree si occupano di integrare le informazioni per creare una percezione realistica dell’ambiente narrativo. Questo è uno dei motivi per cui ci sentiamo “trasportati” in un altro mondo durante la visione di un film.

Un altro elemento cruciale è l’attivazione delle reti legate all’empatia e alla comprensione sociale. Quando vediamo i personaggi interagiscono, il nostro cervello attiva i cosiddetti neuroni specchio, che ci permette di provare emozioni simili a quelle vissute dai protagonisti. Questo fenomeno è fondamentale per il coinvolgimento emotivo e per il successo dei film che trattano temi universali come l’amore, la perdita o il conflitto.

 

Migliorando le capacità di concentrazione e la gestione delle emozioni

Guardare un film non è solo intrattenimento: è anche un allenamento per il cervello. L’attivazione simultanea di così tante reti cerebrali stimola il pensiero critico, la creatività e l’intelligenza emotiva. Gli esperti suggeriscono che questo tipo di attività potrebbe persino avere benefici cognitivi a lungo termine, migliorando le capacità di concentrazione e la gestione delle emozioni.

La scoperta dell’attivazione di 24 reti cerebrali apre nuove prospettive per la ricerca neuroscientifica. Potrebbe aiutare a sviluppare terapie basate sul cinema per il trattamento dei disturbi emotivi o cognitivi, come l’ansia, la depressione o la perdita di memoria. Inoltre, approfondire la comprensione di come il cervello risponde ai film potrebbe influenzare il modo in cui i registi creano contenuti per massimizzare l’impatto emotivo e cognitivo del loro lavoro.

In definitiva, il cinema è molto più di un semplice passatempo: è un potente stimolo per il cervello umano, capace di attivare processi complessi e di generare esperienze indimenticabili. La prossima volta che guarderemo un film, potremo riflettere su quanto il nostro cervello sta lavorando per offrirci quel viaggio emozionante e coinvolgente.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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