Una nuova ricerca fornisce approfondimenti sulla formazione dei cirri, quelle strane nuvole sfilacciate che possiamo osservare nel cielo. Secondo questo nuovo studio vi sarebbe una forte correlazione tra l’attività di alberi e piante e la formazione di queste nuvole che influenza le precipitazioni e il cambiamento climatico globale.
Daniel Cziczo, professore e capo del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Atmosfera e del Pianeta della Purdue University e chimico atmosferico del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha guidato un team internazionale di ricercatori che ha combinato teoria, misurazioni sul campo ed esperimenti di laboratorio per sviluppare una migliore comprensione della formazione dei cirri.
Il nuovo studio prova che le nuvole si condensano e si congelano, o si moltiplicano, su particelle minerali e metalliche molto specifiche nell’alta atmosfera. Questo rende i cirri unici: la maggior parte delle altre nuvole infatti, si formano principalmente condensando particelle organiche.
I ricercatori hanno anche evidenziato come gli esseri umani abbiano un forte impatto sulla formazione dei cirri. L’uomo ha infatti aumentato la quantità di polvere minerale che arriva sino all’alta atmosfera attraverso pratiche come la deforestazione, l’uso di combustibili fossili, le attività industriali, e lo sviluppo del territorio. Cziczo stima che il livello di questi minerali sia aumentato di circa il 50% dall’inizio dell’industrializzazione.
Inoltre questa nuova ricerca mette in luce l’importanza delle emissioni volatili dalle piante e dal materiale organico, che gli scienziati chiamano “aerosol organici secondari”. Come ha spiegato lo stesso Cziczo, “questi dati ci aiuteranno a prevedere meglio come attività come la deforestazione o il rimboschimento influenzeranno il clima del mondo, perché questi aerosol organici secondari sono derivati dalle piante. Se i livelli di questi aerosol organici cambiano, ora sapremo comprendere meglio quali saranno gli effetti di questi cambiamenti e saremo in grado di utilizzare queste informazioni nei modelli climatici globali“.
Cziczo ed il suo team sono stati in grado di utilizzare i dati forniti da altri ricercatori e utilizzarli per creare nuvole di ghiaccio simili a cirri in laboratorio. Quindi, utilizzando uno strumento di spettrometria specializzato, hanno analizzato la composizione dei microcristalli di ghiaccio che portano alla formazione dei cirri.
Il meccanismo di formazione delle nuvole descritto nello studio dunque, evidenzia l’intricata interazione tra le attività umane, l’ambiente e le risorse naturali. Ma anche se i dati dello studio aiuteranno a migliorare i modelli computerizzati sui cambiamenti climatici, è ancora presto per stabilire quali saranno gli effetti delle attività umane sulla formazione di questo tipo di nuvole e, di conseguenza, sulle piogge ed il ciclo dell’acqua.
Immagine: Foto di PublicDomainPictures da Pixabay
Il morbo di Alzheimer non è curabile, difficilmente prevedibile in quanto non si conosce appieno il percorso dietro l'origine, ma…
La dieta volumetrica è un regime alimentare ideato dalla nutrizionista Barbara Rolls, basato sul principio di assumere alimenti con un…
Negli ultimi cento anni, il fondale del Tamigi ha restituito centinaia di ossa umane, portando alla luce un mistero che…
Un team di ricercatori cinesi ha identificato un nuovo ceppo di coronavirus nei pipistrelli, denominato HKU5-CoV-2. La scoperta arriva dall’Istituto…
Nonostante un nuovo iPhone sia stato presentato pochi giorni fa, sul web già si pensa ai modelli che usciranno nei…
La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 ha rappresentato un passo cruciale nella lotta alla pandemia, contribuendo in modo significativo…