Fino al 40% della popolazione globale potrebbe vivere al di fuori del clima ottimale per noi esseri umani se il riscaldamento globale continuasse ad aumentare, raggiungendo i 2,7 gradi. Già ad 1,5 gradi la popolazione è fortemente colpita. Tra i diversi modi per quantificare gli effetti del riscaldamento globale è quello di considerare come un mondo più caldo potrebbe cambiare il clima dei luoghi in cui viviamo da tempo.
Uno studio nel Regno Unito ha suggerito che negli ultimi 8.000 anni le persone tollerano un determinato intervallo di temperature strettamente collegate ai luoghi in cui le colture moderne crescono meglio. Le popolazioni umane sono più dense nei luoghi con una temperatura media annuale di circa 13 gradi, con un altro cluster a 27 gradi. Quindi le persone sono riuscite ad adattarsi entro questo intervallo, costruendo le loro abitazioni dalla Siberia al Sahara.
Questa nicchia climatica risulta essere ottimale per la prosperità umana. Se il riscaldamento globale continuasse ad aumentare il cambiamento climatico potrebbe ridurre questa nicchia. Lo studio ha quantificato quante persone sarebbero rimaste al di fuori di questa nicchia in diversi scenari. Con 2,7°C di riscaldamento entro la fine del secolo, tra il 21 e il 42% delle persone vivrebbe in aree in cui la temperatura media annuale supera i 29°C. Ipotizzando una futura popolazione di 9,5 miliardi, ciò lascerebbe ben 4 miliardi di persone fuori dalla nicchia, con il maggior numero in India a 600 milioni, seguito da 300 milioni di persone in Nigeria e 100 milioni in Indonesia.
Tuttavia ogni piccolo gesto del riscaldamento globale può portare a risultati completamente diversi. Già con 1,5 gradi di riscaldamento i ricercatori hanno scoperto una diminuzione di almeno 6 volte del numero di persone in India che finirebbero fuori dalla nicchia, una diminuzione di sette volte in Nigeria e un 20 diminuzione di più volte in Indonesia rispetto allo scenario di 2,7 gradi. Lo studio aiuta a inquadrare l’entità del problema climatico, anche se potrebbe erroneamente implicare che migrazione e conflitto siano risultati inevitabili dell’aumento delle temperature, piuttosto che cose che persone e governi possono influenzare.
Le persone sono in grado di vivere al di fuori della nicchia climatica, ma molti aspetti della quotidianità sono davvero difficili, come il coltivare o il mantenere in salute. Non viviamo in un mondo in cui tutti sono abbastanza ricchi da cercare di isolarsi dal clima. Inoltre, l’analisi non tiene conto dell’innalzamento del mare, delle condizioni meteorologiche estreme o di altri effetti a cascata.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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