Prevenire l’aterosclerosi, la causa principale delle malattie cardiache, significherebbe che gli scienziati devono cercare di capire come le cellule immunitarie guidano l’infiammazione nelle arterie. La sfida fondamentale è che le cellule T sono difficili da trovare nel nostro flusso sanguigno. Tuttavia queste cellule non possono nascondersi per sempre. Infatti un nuovo studio ha scoperto un gruppo di cellule T che attaccano una proteina chiamata apolipoproteina B.
Quest’ultima è una componente proteica che si trova nel colesterolo “cattivo”. Placche pericolose possono formarsi nelle arterie quando i livelli di LDL aumentano nel flusso sanguigno. Queste placche possono guidare l’infiammazione, bloccare il flusso sanguigno e persino rompersi per innescare ictus e attacchi di cuore. I ricercatori hanno scoperto anche che questi linfociti T contribuiscono all’infiammazione e favoriscono il progredire dell’aterosclerosi.
Le cellule T specifiche per APOB diventano più aggressive una volta che la malattia è iniziata. Hanno analizzato campioni di sangue di otto donne in una coorte diversificata di donne tra i 50 e i 60 anni. Inoltre hanno analizzato attentamente più di 12.000 cellule T di questi pazienti utilizzando due tecniche all’avanguardia: sequenziamento dell’RNA unicellulare e sequenziamento del recettore delle cellule.
I ricercatori hanno scoperto che le cellule T che prendono di mira APOB assomigliano a un tipo di cellula T chiamata cellula T regolatoria (Treg), che normalmente regola l’infiammazione. Eppure questi linfociti T non si comportavano come i normali Treg. Sembra che questi nuovi linfociti T sviluppino una nuova identità con lo sviluppo di malattie cardiache. Questo studio è una buona notizia per il futuro del trattamento delle malattie cardiache.
Gli scienziati affermano che il rilevamento di queste cellule T può portare a una diagnostica per rilevare meglio le malattie cardiache attraverso un campione di sangue. Il comprendere avvicina gli esperti allo sviluppo di un vaccino che smorza questa pericolosa attività delle cellule immunitarie per prevenire l’aterosclerosi. I ricercatori prevedono di esaminare un gruppo più ampio di persone inclusi anche gli uomini con la stessa condizione. Sperano di entrare in contatto con più pazienti con malattie cardiovascolari e lavorare con i loro medici per raccogliere piccoli campioni di sangue per la ricerca clinica.
Foto di Daniele Liberatori da Pixabay
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