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Individuata una possibile collisione planetaria nel sistema Kepler-107

Una delle principali teorie che supporta la creazione del nostro sistema solare è quella dei numerosi impatti avvenuti tra i pianeti. Tuttavia gli scienziati non hanno alcuna prova che queste collisioni planetarie siano avvenute anche al di fuori del nostro Sistema Solare.

L’ipotesi dell’impatto gigante sembrerebbe spiegare la formazione della Luna tramite lo scontro della Terra e un altro pianeta delle dimensioni simili a quelle di Marte. Questo avrebbe fuso gli strati esterni della Terra, gettando detriti in orbita che raggruppandosi hanno dato origine al nostro satellite.

Le collisioni potrebbero essere anche la risposta alla rotazione di Venere, che è contraria rispetto agli altri pianeti del nostro Sistema. Una serie di piccoli scontri, o uno più grande, sono tra le teorie principali sul motivo per cui Urano è così ampiamente inclinato sul suo asse.

 

Gli impatti tra esopianeti

Fino ad ora non è stata rinvenuta alcuna prova di questi eventi. Perciò gli astronomi Aldo S. Bonomo e Mario Damasso, entrambi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), e l’astrofisico Li Zeng, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), hanno lavorato insieme ad uno studio sul sistema planetario Kepler-107.

Secondo i risultati pubblicati sulla rivista Nature Astronomy il 4 febbraio 2019 lo studio si concentra sui due pianeti più interni in orbita attorno a Kepler-107: Kepler-107b e Kepler-107c. Essi hanno caratteristiche simili, per quanto riguarda le dimensioni, i raggi e i periodi orbitali. Tuttavia le loro densità sono piuttosto diverse, rispettivamente 5,3 e 12,65 grammi per centimetro cubo.

Gli scienziati non sono riusciti a spiegare come mai due pianeti così simili abbiano una densità così differente dato che avrebbero dovuto essere influenzati quasi allo stesso modo dalla radiazione stellare proveniente dalla loro stella.

L’unica spiegazione plausibile è che Kepler-107c sia stato colpito da un altro pianeta in passato. La collisione deve essere stata così potente da strappare parte del mantello di silicato del pianeta, lasciandosi dietro un denso nucleo di ferro.

Li Zeng ha spiegato: “Il precedente lavoro teorico ha confermato che gli impatti giganti tra i pianeti hanno avuto un ruolo durante la loro formazione“. Se questo impatto si fosse verificato, probabilmente sarebbe solo una delle tante collisioni tra i miliardi di pianeti nella nostra galassia. 

Elena Camaione

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