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Coloranti, intensificatori e additivi: i vegetariani e gli alimenti ultra-processati

Le diete vegetariane e vegane sono spesso associate a scelte salutari e sostenibili. Tuttavia, un nuovo studio nel Regno Unito ha scoperto che chi elimina la carne dalla propria dieta tende a consumare una maggiore quantità di alimenti ultra-processati (UPF), ricchi di additivi e meno salutari di quanto si potrebbe pensare.

Cosa sono gli alimenti ultra-processati?

Gli UPF sono definiti secondo il sistema di classificazione NOVA come:

  • Formulazioni industriali composte principalmente da sostanze derivate da alimenti, come oli, zuccheri, amidi e proteine.
  • Aggiunte artificiali: grassi idrogenati, esaltatori di sapidità, coloranti e conservanti, per rendere il prodotto “iper-appetibile”.

Lo studio e i risultati

L’indagine, i cui risultati saranno pubblicati su eClinicalMedicine, ha coinvolto 2.000 persone e ha rilevato che:

  • I vegetariani consumano in media 1,3% in più di UPF rispetto ai consumatori di carne rossa.
  • I vegani registrano un incremento simile, con un consumo superiore di 1,2%.

Il motivo? Nei paesi industrializzati, molte persone che scelgono diete a base vegetale non si limitano a frutta e verdura fresche. Spesso optano per sostituti della carne o piatti pronti altamente processati, come hamburger vegetali, snack confezionati e alternative al formaggio.

I rischi di una dieta ultra-processata

Mentre le diete a base vegetale possono offrire benefici per la salute e l’ambiente, il consumo di UPF comporta rischi:

  • Ricchezza di calorie e grassi saturi: Molti prodotti vegetali trasformati contengono livelli elevati di ingredienti non salutari.
  • Eccesso di sale e zucchero: Contribuiscono a problemi come ipertensione, obesità e malattie cardiovascolari.
  • Additivi e conservanti: I loro effetti a lungo termine sulla salute non sono ancora del tutto chiari, ma alcuni studi li collegano a un rischio aumentato di infiammazione e disturbi metabolici.

Equilibrio e consapevolezza

Lo studio sottolinea l’importanza di politiche alimentari che promuovano modelli sostenibili, ma che incoraggino anche il consumo di alimenti freschi e minimamente trasformati.

Per chi sceglie una dieta a base vegetale, è essenziale:

  1. Preferire alimenti naturali: Frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
  2. Ridurre i sostituti confezionati: Hamburger, salsicce e formaggi vegetali ultra-processati.
  3. Leggere le etichette: Prestare attenzione agli ingredienti e alla quantità di additivi presenti.

Sebbene una dieta vegetariana possa essere una scelta più sostenibile e potenzialmente più salutare, l’affidamento eccessivo su alimenti ultra-processati può ridurne i benefici. La chiave sta nel bilanciare sostenibilità, qualità e freschezza per promuovere una dieta davvero salutare.

Foto di Silvia da Pixabay

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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