La teoria del colore è alla base dell’arte, del design e della stampa. Ma cosa si intende davvero per colori primari, secondari e terziari? E perché cambiano a seconda del contesto in cui vengono utilizzati?
Colori primari: i mattoni base della gamma cromatica
I colori primari sono quelli da cui derivano tutti gli altri. Non si possono ottenere mescolando altri colori, e variano in base al modello di riferimento.
I tre modelli principali:
- RYB (Red, Yellow, Blue): il modello tradizionale usato in pittura e arti visive.
→ Colori primari: rosso, giallo, blu - RGB (Red, Green, Blue): usato per la luce (monitor, TV, schermi digitali).
→ Colori primari additivi: rosso, verde, blu
→ La loro somma dà luce bianca. - CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, Black): usato per la stampa.
→ Colori primari sottrattivi: ciano, magenta, giallo, con l’aggiunta del nero
→ La loro mescolanza produce nero, e la loro assenza dà il bianco del foglio.
Colori secondari: la prima combinazione
I colori secondari si ottengono mescolando in parti uguali due colori primari del modello RYB:
- Rosso + Giallo = Arancione
- Rosso + Blu = Viola
- Giallo + Blu = Verde
Nota: nel modello RGB, il verde è un colore primario, mentre nel modello RYB è secondario.
Colori terziari: sfumature e intensità
I colori terziari nascono dalla combinazione di un colore primario con un secondario o dalla mescolanza diseguale di due primari.
Esempi comuni:
- Rosso + Blu (più rosso) = Rosso violaceo
- Giallo + Blu (più giallo) = Verde giallognolo
- Rosso + Giallo (più giallo) = Giallo aranciato
Le sfumature dei terziari sono infinite, e dipendono dalla quantità relativa dei colori mescolati.
Un po’ di storia: da Aristotele a Newton fino alla Bauhaus
La teoria del colore ha radici antiche:
- Aristotele e Tolomeo si occuparono dei primi studi ottici.
- Isaac Newton, nel 1672, creò il disco dei colori partendo dallo spettro della luce bianca.
- Goethe, nel 1810, propose una visione alternativa: per lui i colori non derivano dalla luce pura, ma dall’offuscamento della luce.
- Johannes Itten, alla Bauhaus, codificò l’uso dei colori nella progettazione artistica e grafica.
Perché conoscere la teoria del colore è utile
Comprendere i colori primari, secondari e terziari ci aiuta a:
- Creare armonie visive efficaci (in arte, grafica, moda)
- Scegliere le combinazioni giuste in stampa e digitale
- Capire come il nostro cervello percepisce i colori
La teoria del colore non è solo tecnica: è anche una finestra sulla nostra percezione visiva e sulla creatività.
Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay