Il grandissimo sviluppo della diffusione di internet e delle attività che si svolgono sulla Rete ha messo di fronte le aziende a problemi sempre più seri riguardo all’utilizzo delle tecnologie e di tutti i problemi relativi. Come, per esempio il grande incremento dei crimini informatici, che ha reso necessario predisporre adeguate contromisure per potersi proteggere.
L’Italia è purtroppo ancora molto indietro rispetto agli altri paesi europei, mentre è al quinto posto per attacchi subiti. Questo ci fa ritenere che sebbene l’argomento sia stato preso in carico dal Governo, che ha inserito l’argomento nel PNRR, sta alla filiera industriale la necessità di adeguarsi e trovare le contromisure a questa minaccia incombente, che causa numerosi danni nel mondo.
Sebbene il problema degli attacchi hacker stia aumentando, una soluzione esiste, e si chiama VPN. La VPN – Rete Virtuale Privata – è un sistema che combina hardware e software per debellare il problema degli attacchi informatici diretti alla sottrazione di dati. Non può fare nulla per le attività di phishing, che aprono porte dall’interno dell’azienda, ma consente di anonimizzare gli IP e criptare i dati, che non è poco.
Una VPN per PC non solo rappresenta un’ottimo sistema di protezione contro questo tipo di attività criminose, ma funziona in modo affidabile e discreto, senza che gli utenti debbano preoccuparsi troppo di settaggi e manutenzioni. E installare una VPN è davvero un’ottima idea: minimizza il problema delle perdite di dati, e consente di effettuare trasmissioni in piena sicurezza, soprattutto se viene installata sul router.
Non è una novità che la moderna organizzazione del lavoro, che spesso comporta la creazione di team di progetto distribuiti, che operano in smart working, non possa che avvantaggiarsi dall’adozione di soluzioni VPN.
Un’organizzazione decentralizzata si basa sullo scambio di informazioni attraverso la rete. Queste informazioni, se non si utilizzano sistemi di codifica, rischiano di essere intercettati – esponendo l’azienda a perdite di dati e problemi di privacy, che purtroppo sono sanzionate in modo molto pesante dalle autorità preposte. Le multe possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4 per cento del fatturato per le imprese, secondo le disposizioni italiane relative al GDPR.
Questo è il motivo per cui le imprese dovrebbero iniziare a rendersi conto che il problema dei crimini informatici è molto più grave di quello che pensano, e che gli effetti per un’impresa potrebbero essere davvero critici.
Nonostante questo, le aziende italiane non usano le VPN, se non marginalmente: si parla di circa un 20% dei casi. E questo crea un ambiente ottimale per gli hacker, che possono agire praticamente indisturbati.
Dato che un servizio VPN è piuttosto economico – si parla di canoni di abbonamento di poche decine di euro al mese – davvero risulta incomprensibile perché questo strumento non sia più utilizzato per la protezione delle imprese italiane.
Riteniamo che tutto questo derivi da una mancanza di informazione e di conoscenza – e che il modo migliore per affrontare il cybercrimine – la cui diffusione aumenta ogni giorno – sia quello di parlarne diffusamente, e di spingere le persone a sviluppare comportamenti virtuosi per la gestione della propria sicurezza informatica.
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