La cometa Atlas, il cui nome per intero è C/2019 Y4 Atlas, è stata scoperta soltanto alla fine del 2019 e preannunciava di mostrarsi in grande splendore. Si pensava addirittura che, nel mese di maggio, sarebbe stato possibile osservarla ad occhio nudo. Ma la cometa Atlas potrebbe giocarci un brutto scherzo.
Questo affascinante oggetto celeste, di un intenso colore verde, proviene dalle profondità del Sistema Solare, ovvero dalla fascia di Kuiper. La sua orbita ellittica decisamente allungata la porterà il 23 maggio alla sua minima distanza dalla Terra ed il 30 maggio al perielio della sua orbita. Ma nel suo viaggio si avvicinerà molto anche al Sole, che forse potrebbe non lasciarci molto da osservare.
Nei mesi scorsi la cometa ha mostrato un notevole aumento di luminosità che aveva portato gli astronomi a sperare di poterla osservare in tutto il suo splendore nel suo passaggio vicino al nostro pianeta. A fine aprile potremmo osservarla anche ad occhio nudo, a patto che mantenga la sua luminosità.
Ma le ultime osservazioni non fanno ben sperare in questo senso. Sembra infatti che la cometa si stia frammentando, dividendosi in più pezzi. Questo porterà inevitabilmente ad un notevole abbassamento della sua luminosità, che potrebbe rendere la cometa invisibile ai nostri occhi umani.
La frammentazione non è un evento inaspettato purtroppo, e molti temevano che il suo passaggio accanto al Sole, e la conseguente sublimazione dei ghiacci di cui è composta, avrebbe finito col frammentarla. Se le cose dovessero continuare come mostrano attualmente i dati di osservazione, e se la cometa Atlas non si sgretolerà del tutto, potrebbe raggiungere la luminosità necessaria per essere osservata ad occhio nudo dopo la fine di maggio. Sfortunatamente in quel momento sarà difficile osservarla, poiché l’astro si troverà molto vicino alla nostra stella.
Non ci resta dunque che attendere ancora, per scoprire quale sarà il destino di Atlas e sperare che non si sgretoli del tutto. Solo così potremo conservare una speranza di poterla osservare ad occhio nudo. Altrimenti bisognerà armarsi di telescopio e puntarlo nella sua direzione, sempre che il Sole non la dissolva del tutto ovviamente.
immagine: La cometa ATLAS ripresa il 26 marzo da Adriano Valvasori – UAI
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