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Coronavirus: in Cina prende piede il test anale per le persone più a rischio

Una cosa che abbiamo imparato durante questi mesi di pandemia è che esistono diversi metodi per testare una persona con lo scopo di scoprire se è stata contagiata dal coronavirus o meno. La Cina in questo ultimo periodo ha deciso di intraprendere una nuova strada. Le autorità sanitarie hanno ricevuto l’ok per utilizzare tamponi anali per testare le persone teoricamente più a rischio di venire infettate.

Per esempio, la scorsa settimane sono stati utilizzati questi test in massa in diversi quartieri residenziali di Pechino dove erano stati confermati casi di Covid-19. Le persone residenti nelle strutture sotto quarantena sono state testate. Si tratta di un metodo che verrà utilizzato molto più spesso a causa della comparsa di sempre più focolai in divere città del paese.

 

Coronavirus: l’uso dei test anali

Il motivo dietro questi test piuttosto che quelli usati finora? Apparentemente le tracce del virus sono più persistenti della zona anale piuttosto che nei polmoni. Non dovrebbe sorprendere in realtà di trovare il coronavirus in quella particolare zona del corpo. Fin dall’inizio si è sottolineato come il virus potesse colpire anche il sistema gastro-intestinale, o anche solo passarci, anche se spesso ce se ne dimentica.

Ovviamente un test anale non risulta così immediato da fare piuttosto che quelli standard, per ovvie ragioni. Per questo motivo non sono stati utilizzati prima, ma qualcosa è cambiato. La Cina, sebbene a guardare i numeri ufficiali e a quello che succedeva sembrava fuori dalla pandemia, ora si sta ritrovando sempre più casi domestici. Come fatto in precedenza, vuole andare col pungo duro per abbassare il più possibile i contagi e questi test sono funzionale a tale obiettivo.

Ph. credit: BBC

Giacomo Ampollini

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