In tempo di pandemia di coronavirus, è diventato sempre più evidente quanto siamo legati ed in un certo senso “dipendenti” dalla tecnologia. A partire dallo smartworking, che ha consentito agli impiegati di moltissime aziende di continuare il proprio lavoro da casa, fino ad arrivare alle app per il controllo sulla diffusione del virus, come Immuni, il progresso tecnologico si è mostrato vitale durante la lotta a questo insidioso nemico. Ma non ci si è fermati a questo: Partitalia Srl, azienda italiana che dal 2001 produce supporti come smartcards e lettori RFID, ha stretto una fruttuosa collaborazione con l’azienda SensorID.
Dal lavoro delle due aziende sono nati due interessanti dispositivi indossabili, che si propongono come strumenti fondamentali per convivere nel modo più cauto e sicuro possibile con il coronavirus durante l’imminente “Fase 2”. Close-to-me e Vita sono i nomi dei due dispositivi, nati per semplificare e migliorare la vita delle persone alla luce delle nuove esigenze emerse con prepotenza dalla pandemia. Diamo uno sguardo ad entrambi.
“Close-to-me” è un dispositivo che, indossato da due o più persone riunite nella stessa stanza, consente di mantenere quel distanziamento sociale che tanta parte ha avuto nei due cruciali mesi di lockdown, durante i quali si è cercato di contrastare il più efficacemente possibile il dilagare dell’infezione da coronavirus. Il dispositivo è pensato principalmente per l’uso sui luoghi di lavoro, consentendo quindi alle aziende di riprendere a produrre nel rispetto delle norme emanate dal Governo in materia di contenimento.
Quando la distanza non viene rispettata, il dispositivo emetterà un suono e una vibrazione, segnalando il mancato rispetto della distanza raccomandata di un metro tra le persone. Partitalia Srl sottolinea inoltre che il dispositivo possa essere aggiornato e coadiuvato da una serie di nuove funzioni, come ad esempio il controllo degli accessi o il pagamento della mensa aziendale. Alfredo Salvatore, CEO di SensorID, azienda di ingegneria che ha messo a punto il dispositivo per Partitale, descrive così il prodotto: “Close-to-me può essere personalizzato e utilizzato come bracciale oppure come semplice portachiavi“.
“Vita” è invece un dispositivo pensato per tenere costantemente sotto controllo i parametri vitali dei pazienti non gravi attraverso i canali di telemedicina e in tutti i casi in cui si ritiene essenziale monitorare un possibile contagio. Un particolare interessante della tecnologia riguarda inoltre la durata della batteria del dispositivo, che garantisce fino a due settimane di autonomia; i sensori di cui Vita è dotato rilevano il battito cardiaco, la temperatura corporea, l’elettrocardiogramma e la saturazione dell’ossigeno, quest’ultimo parametro cruciale nel pazienti malati di Covid-19. La sperimentazione del dispositivo inizierà tra pochi giorni e potrebbe essere considerato come vero e proprio presidio medico entro settembre 2020.
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