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Coronavirus: i gatti sono più suscettibili dei cani all’infezione

La trasmissione del coronavirus tra gli animali domestici più comuni, cani e gatti, è ancora qualcosa di poco compreso, anche perché non c’è molta forza lavoro attualmente impegnata a scoprire di più su tale aspetto. Di esemplari contaminati, perlomeno quelli ufficiali, non ce ne sono molti, appena tre. Di questi, due sono cani e uno è un gatto.

Il caso del gatto è stato quello più emblematico perché l’animale mostra effettivamente i sintomi del SARS-CoV-2. Una casualità o c’è qualcos’altro dietro? Uno studio cinese suggerisce che effettivamente i felini sono più suscettibili all’infezione del coronavirus e non solo. I gatti sarebbero in grado di contagiarne altri.

La ricerca ha cercato di scoprire se anche altri animali sono nella stessa situazione e sembra di no, per lo meno per alcuni. I polli, i maiali e le anatre non sembrano essere in grado di contrarre il virus e quindi neanche la malattia, il Covid-19. Quando si parla di studi del genere però, c’è comunque bisogno di altre conferme.

 

Coronavirus e animali domestici

Lo si è visto in Cina, anche se è difficile dire cosa era vero e cosa no, e l’abbiamo visto anche da noi, le persone iniziano ad avere paura anche dei propri animali domestici nel momento peggiore. Purtroppo i cani e i gatti possono venire contagiati, ma attualmente non c’è prova che siano in grado di infettare l’uomo.

Lo studio in Cina ha visto come un gatto infettato è stato in grado di infettarne altri, ma la carica del virus era molto bassa rispetto all’esemplare 0. Questo suggerisce che sono dei pessimi vettori. In sostanza, se proprio avete paura del vostro animale in questo periodo, limitatevi a non coccolarlo troppo.

Giacomo Ampollini

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