Il coronavirus non attacca indiscriminatamente chiunque. I dati sono alla portata di tutti, la fascia più colpita è quella degli over 65 e anche quando si parla di mortalità il risultato è lo stesso. Detto questo però, i giovani non ne sono comunque immuni e secondo un nuovo studio, almeno un giovane su tre rischia di diventare un caso grave di COVID-19.
Si parla dell’età che va tra i 18 e 25 anni e si non parla di casi semplice, ma dei più gravi. Come abbiamo già visto in precedenza, guarire dal COVID-19 non vuol dire tornare sani in quanto i sintomi rimangono anche per mesi. In sostanza, anche i giovani devono stare attenti e prendere più precauzioni possibile.
Gli autori, per lo studio, hanno intervistato oltre 8.000 giovani della fascia di età sopracitata. Il 25% ha dichiarato di avere fumato tabacco nell’ultimo mese. Questo è un problema perché il fumo è un alto fattore di rischio quando si tratta del coronavirus e dei casi più gravi. Si tratta di un virus che attacca principalmente i polmoni.
La ricerca in sé suggerisce che i fumatori hanno un espressione più elevata di un determinato recettore, l’ACE-2. Quest’ultimo viene utilizzato proprio dal coronavirus per invadere il nostro corpo attraverso le via aeree. Si tratta semplicemente di un’altra prova che sottolinea che i fumatori sono quelli più a rischio.
Un altro fattore di rischio tra i giovani e il comportamento e l’incuranza. Pensano di essere invincibili e molte interviste televisive lo hanno provato. Sono convinti che a loro non succederà niente quando non è così. Facendo a meno delle mascherine e del distanziamento sociale aumentano solo le possibilità di venire contagiati.
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