A causa di questa pandemia da Coronavirus, che ci ha costretti a rinunciare o comunque modificare gran parte della nostra vita, andare in vacanza ci sembra un’azione impossibile. Tuttavia, non dobbiamo perdere la speranza perché grazie a delle isole galleggianti sarà possibile mantenere le regole del distanziamento sociale, ma potremmo comunque non dover rinunciare alle nostre vacanze.
L’idea è venuta a quattro giovani architette italiane che hanno messo su una startup e progettato una serie di piattaforme marine, flessibili e modulari, per garantire quell’isolamento sanitario fondamentale contro il Covid-19, aggiungendo creatività, tecnologia, un pizzico di ironia e anche un po’ di bellezza.
“Abbiamo iniziato con un gioco di parole: isolare le persone con le isole, ma pensando a luoghi di allegria e divertimento, spazi marini capaci di recuperare quei posti persi in spiaggia a causa del distanziamento imposto dal Covid. Insomma un modo di ampliare l’offerta in quei litorali dove le spiagge sono piccole come per esempio in Liguria, la costa livornese, ma anche i laghi come il Garda e molte altre località”, hanno spiegato le ideatrici del progetto.
Il progetto è composto dalla realizzazione di tre tipi di piattaforme marine. Dunque piccole isole da ormeggiare in mare non lontane dalla riva; piattaforme galleggianti dalle dimensioni di 3 metri per 3, ancorata sul fondale. “Abbiamo studiato tre tipologie di piattaforme per venire incontro a più esigenze”, descrivono le neo architette.
La prima isola-piattaforma, la più semplice, è priva di ogni arredo o copertura ed è pensata per una giornata tra tuffi e abbronzatura. Le altre due sono attrezzate con lettini, poltrone ed elementi di copertura di vario genere. Le piattaforme sono costruite in compensato marino e sono rivestite da listelli di legno o wpc sostenute da cubi galleggianti di plastica ecologica. Le superfici e gli arredi sono impermeabili e igienizzabili e, come spiegato nel progetto, ogni piattaforma può essere modificata secondo le richieste della clientela.
Le isole, come già sappiamo, sono modulari e riciclabili e dunque, una volta terminata l’emergenza Coronavirus, possono essere utilizzate per atri scopi. “Possono trasformarsi in un parco acquatico o in uno spazio polifunzionale per spettacoli di vario genere”, hanno affermato le esperte.
E ancora possono essere utilizzate per proiezioni cinematografiche o per metter su un’area lounge per gustarsi un aperitivo al tramonto. Infine, quando l’emergenza sarà finita, l’unione delle varie isole e la loro trasformazione in “isolati” andrà di pari passo con il recupero del valore dello stare insieme.
E se il mare il mosso? “Le piattaforme sono stabili e garantite anche quando ci sono le onde. Funzionano un po’ come le barche, anche se molto più stabili. È chiaro che se c’è bandiera rossa meglio evitare. Ma l’estate è quasi sempre molto clemente”, spiegano le ideatrici del progetto. Non ci resta che aspettare che queste isole marine siano realizzate e non solo, come adesso, idealizzate.
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