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Coronavirus: i primi segni di contagio in Italia c’erano già a gennaio

Nell’ultima settimana la situazione a livello di contagi da coronavirus è drasticamente cambiata rispetto ai due mesi precedenti. Il numero di test positivi sta aumentando giorno per giorno tanto che da uno dei paesi con meno casi ufficiali, appena 3, siamo passati all’essere il terzo paese al mondo. L’ultimo aggiornamento parla di 1.128 persone contagiate dal Covid-19.

Ma cos’è cambiato nell’ultima settimana? Apparentemente niente, se non che sono stati fatti più controlli dopo che qualcuno ha iniziato a mostrare i primi sintomi. Qualunque cosa il governo avesse fatto, la situazione non sarebbe cambiata di una virgola. A sostenere tale tesi c’è il fatto che è stato scoperto un aspetto che cambia tutte le carte in tavola. I primi contagi erano già avvenuti a gennaio ovvero quando l’allarme globale era ancora praticamente nullo.

 

Coronavirus: strani casi di polmonite a gennaio

Durante la spasmodica ricerca del paziente uno italiano da parte delle autorità sanitarie, sono saltate fuori un numero quasi anormale di polmoniti proprio nelle prime zone focolaio. A gennaio, tutti questi casi sono stati bollati come causati del clima freddo e delle scarse piogge che non hanno pulito l’aria.

Ulteriori analisi nelle persone guarite però hanno evidenziato una aspetto importante. Nel sangue erano presenti delle tracce degli anticorpi contro il Covid-19. Questo apre lo scenario della diffusione silente iniziata a gennaio e che ha avuto tutto il tempo di creare quello che abbiamo sotto gli occhi tutt’ora.

Nel frattempo, anche altri paesi stanno registrando un aumento dei casi di persone contagiate. Qualcuno sarà sicuramente collegato ai casi italiani, ma può essere che molti siano stati vittima di una situazione simile alla nostra. Solo ulteriori analisi potranno dare la conferma.

Giacomo Ampollini

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