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Coronavirus, secondo uno studio le mascherine potrebbero fornire una sorta di immunità

Le mascherine per il viso potrebbero, sorprendentemente, fornire a chi le indossa l’immunità dal coronavirus, hanno suggerito gli esperti. I ricercatori che hanno avanzato quest’idea affermano che indossare una mascherina potrebbe non proteggere completamente dall’infezione, ma la malattia potrebbe essere meno grave e addirittura non svilupparsi mai, lasciando l’infetto asintomatico. Questo perchè la protezione fornita da questi dispositivi ridurrebbe la dose infettiva a cui si è esposti.

Se la teoria dovesse essere dimostrata, le mascherine potrebbero diventare una forma di “inoculazione controllata” che genererebbe immunità, secondo gli esperti. L’esposizione ripetuta a piccole quantità di Covid-19 può insegnare al corpo come riconoscere la malattia e combatterla, immunizzando l’organismo in maniera efficace. Tuttavia, la teoria degli scienziati dell’Università della California difficilmente sarà dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio, perchè richiederebbe l’esposizione al virus di persone con e senza mascherine negli studi clinici, cosa che costituisce una violazione della normativa emergenziale attualmente in vigore in quasi tutti i paesi del mondo.

 

Riducendo la quantità di materiale del coronavirus con cui entriamo in contatto, le mascherine potrebbero impedire l’aggravarsi della malattia

Gli esperti hanno sottolineato inoltre che si tratta solo di una teoria, per il momento, e hanno comunque ribadito l’assoluta necessità di indossare la mascherina, senza provare a contrarre il coronavirus nella speranza che si possa così ottenere l’immunità. La dottoressa Monica Gandhi, infettivologia, ha dichiarato: “Si può contrarre questo virus e restare asintomatici. Quindi, se è possibile aumentare i tassi di infezione asintomatica con le mascherine, forse questo potrebbe essere un modo per tenere sotto controllo la situazione. Per testare l’ipotesi di vaiolizzazione, avremo bisogno di più studi che confrontino la forza e la durata dell’immunità dei linfociti T specifici per Sars-Cov-2 tra le persone con infezione asintomatica e quelle con infezione sintomatica“.

Tuttavia“, continua Gandhi, “è vero che la percentuale di infezione asintomatica aumentata dal mascheramento potrebbe aumentare la proporzione della popolazione che raggiunge almeno l’immunità a breve termine al virus, in attesa di un vaccino“. I più scettici temono però che la teoria possa portare a correre rischi inutili. Saskia Popescu, epidemiologa, ha dichiarato in proposito: “Sembra un salto nel buio. Non abbiamo molti dati per giustificare questo tipo di approccio. Vogliamo ancora che le persone seguano tutte le altre regole per la prevenzione e ciò significa restare vigili evitando assembramenti, mantenendo il distanziamento e l’igiene delle mani; comportamenti che non possono sostituirsi a vicenda“.

Nello Giuliano

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