Il professor Giovanni Saggio dell’Università di Tor Vergata è rinomato per il suo studio sulla voce e sui segnali che questa può trasmettere. Dieci anni di sperimentazione hanno permesso di realizzare un’intelligenza artificiale che sfrutta questi segnali per diagnosticare malattie di organi interni o patologie come Parkinson e Alzheimer. Le diagnosi hanno un’accuratezza tra il 95% e il 98%. Saggio è convinto che il suo studio possa aiutare la diagnosi medica sull’intera popolazione del Covid-19.
Docente di elettronica e scienziato appassionato, il professor Saggio ora è al lavoro su un nuovo progetto; un’app gratuita, a prova di privacy, per eseguire un “tampone virtuale”. La sperimentazione è già stata avviata presso la struttura Ospedaliera dei Castelli Romani, tutta dedicata ai pazienti Covid. Presto potrebbe partire anche presso la Asl di Latina, l’Ospedale San Matteo di Pavia e l’Ospedale Universitario di Verona.
Una proposta simile è stata lanciata da poco anche da alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge. Si tratta di un’iniziativa ancora in stato embrionale e senza anni di sperimentazione alle spalle, tuttavia ha già ottenuto un finanziamento di ben 2,5 milioni di euro. L’Italia invece è già pronta alla sperimentazione sui pazienti Covid, e non ha avuto finora nessun sostegno finanziario.
“Cambridge è riuscita ad avere 2,5 milioni di euro di finanziamenti, ma io non ho la forza di partecipare a una call europea. Troppa burocrazia. A quel punto ho deciso nel luglio del 2019 di costituire uno spin-off universitario, VoiceWise. Ora c’è un team di persone che ancora una volta si autofinanziano per partecipare a bandi internazionali che permettano l’accesso ai finanziamenti,” ha riferito Saggio.
In un mese “il tampone virtuale” potrebbe già essere a disposizione di tutti, soprattutto presso i medici che stanno combattendo la pandemia in questo momento. “Se funzionasse potrebbe essere una svolta per il nostro Paese,” afferma Saggio.
Un ruolo cruciale nella prossima fase, come già sappiamo, lo svolgeranno le app di tracciamento. In Italia è già in sviluppo l’app Immuni che permetterebbe di individuare le persone da isolare, ma obbligatoria o no potrebbe non essere così efficace. Dato che è evidente che non ci sono tamponi per tutti va trovata una strada sicura per individuare nell’immediato chi deve sottoporsi al tampone, a partire dagli asintomatici. Ecco dunque che entra in gioco il “tampone virtuale” del professor Saggio.
Come riferito dal docente, il tampone non va ovviamente a sostituire una diagnosi medica, ma andrebbe a supportare il sistema medico per stabilire chi deve effettuarlo e chi no. L’applicazione sfrutterebbe una sorta di elettrocardiogramma vocale il cui tracciato svelerebbe chi è affetto da Covid e chi no, e qualunque medico potrà eseguire il tampone. “Può farlo qualunque medico, quello di famiglia o il medico dell’ospedale. In futuro il medico potrà vedere il voicegramma, cioè l’andamento della voce, per stabilire se quel paziente è Covid positivo oppure no,” ha dichiarato Saggio.
Ma può quindi lo studio del professore aiutare in questa battaglia contro il Covid-19? “La sola analisi della voce può indicare le persone sulle quali indagare più approfonditamente con analisi tradizionali. L’avevo proposto in tempi non sospetti proprio per evitare possibili pandemie. Ma sono rimasto inascoltato dalla politica,” ha così risposto.
Speriamo dunque che la scienza del professore venga accolta qui in Italia, non solo per la lotta contro il Coronavirus, ma anche per l’impiego medico generale che gioverebbe senz’altro alla sanità del nostro Paese.
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