I ricercatori affermano di avere prove che una donna abbia contratto il coronavirus durante un volo, forse nel bagno dell’aereo. La donna era tra i circa 300 sudcoreani evacuati dall’Italia al culmine della pandemia di coronavirus lo scorso marzo, si legge nel documento redatto dai ricercatori sulla rivista Emerging Infectious Diseases. “Durante il volo da Milano, Italia, alla Corea del Sud, indossava una maschera N95, tranne quando usava il bagno“, si legge. “Il bagno era però condiviso dai passeggeri seduti nelle vicinanze, compreso un paziente infetto ma asintomatico. La donna era infatti seduta a tre file di distanza dal paziente asintomatico“.
I funzionari sudcoreani che hanno organizzato il volo hanno messo in atto misure di controllo complete delle infezioni e hanno sottoposto a tampone tutti passeggeri prima dell’imbarco. Anche l’equipaggio era stato messo in quarantena una volta sbarcati in Corea del Sud, dove sei passeggeri sono risultati positivi subito dopo l’arrivo nel paese. La donna ha poi sviluppato i sintomi otto giorni dopo essere tornata a casa ed è stata ricoverata in ospedale. “Dato che si è autonomamente sottoposta a quarantena per tre settimane e non ha utilizzato i mezzi pubblici per raggiungere l’aeroporto, è molto probabile che la donna si sia infettata durante il volo, attraverso un contatto indiretto con il paziente asintomatico“, hanno scritto i ricercatori del Soonchunhyang University College of Medicine di Seoul.
Ci sono però ancora pochissime prove del fatto che le persone possano contrarre il coronavirus in aereo volo, sebbene molte compagnie aeree abbiano adottato politiche meno restrittive per i passeggeri, abbiano iniziato a sanificare gli aerei più frequentemente e incoraggino i passeggeri a restare ai propri posti senza spostarsi ingiustificatamente mentre sono in volo. Alcune evidenze, inoltre, dimostrano che i sistemi di ventilazione degli aerei puliscono l’aria in modo efficace e rapido. “Questo studio è stato uno dei primi a valutare la trasmissione asintomatica di Covid-19 su un aereo. Precedenti studi sulla trasmissione in volo di altre malattie infettive respiratorie, come l’influenza e la sindrome respiratoria acuta grave, hanno rivelato che stare seduti vicino ad una persona con una malattia infettiva respiratoria è un importante fattore di rischio per la trasmissione“, hanno scritto i ricercatori.
Essi inoltre sottolineano come i funzionari che hanno organizzato il volo abbiano preso una serie di rigide precauzioni prima di partire. “Quando i passeggeri sono arrivati all’aeroporto di Milano, il personale medico ha effettuato esami fisici, colloqui medici e controlli della temperatura corporea all’esterno dell’aeroporto, prima dell’imbarco, e 11 passeggeri sintomatici sono stati lasciati a terra“, si legge. I passeggeri hanno ricevuto mascherine conformi allo standard di sicurezza N95 e sono stati tenuti a circa due metri di distanza prima dell’imbarco.
“La maggior parte dei passeggeri indossava le mascherine, tranne durante i pasti e durante il volo. Dopo un volo di 11 ore, 299 passeggeri asintomatici sono arrivati in Corea del Sud e sono stati immediatamente messi in quarantena per due settimane in una struttura governativa, in cui si trovavano completamente isolati l’uno dall’altro. Il personale medico li ha esaminati due volte al giorno per rilevare la temperatura corporea e la presenza di eventuali sintomi riconducibili a Covid-19“, hanno scritto i ricercatori nel documento.
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