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Coronavirus: un altro studio sottolinea la pericolosità delle nuove varianti

Nel corso degli ultimi mesi gli scienziati hanno identificato nuove varianti di coronavirus. Nonostante questo, la percezione generale di pericolo è molto diminuita a causa dell’alto numero di vaccini effettuati. Gli esperti però avvertono del pericolo e ad aggiungersi a tutto c’è il risultato di un nuovo studio portato avanti dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis.

Nello specifico, le tre varianti ormai conosciute sono più resistenti ai vaccini nel senso che sono più bravi a evitare gli anticorpi. Si parla di quella inglese, sudafricana e brasiliana. Questo implica che sono più pericolose e sarebbe cosa buona continuare a mantenere alcune misure preventive valide, come l’obbligo di indossare le mascherine.

 

Coronavirus: le nuove varianti spaventano

Le parole dell’autore principale, Micheal S. Diamond, professore di medicina:

“Siamo preoccupati che le persone che ci aspetteremmo di avere un livello protettivo di anticorpi perché hanno avuto Covid-19 o sono state vaccinate contro di esso, potrebbero non essere protette contro le nuove varianti. C’è un’ampia variazione nella quantità di anticorpi che una persona produce in risposta alla vaccinazione o all’infezione naturale. Alcune persone producono livelli molto elevati e sarebbero ancora probabilmente protette contro le nuove, preoccupanti varianti. Ma alcune persone, specialmente le persone anziane e immunocompromesse, potrebbero non produrre livelli così elevati di anticorpi. Se il livello di anticorpo necessario per la protezione aumenta di dieci volte, come indicano i nostri dati, potrebbero non averne abbastanza. La preoccupazione è che le persone che hanno più bisogno di protezione siano quelle meno probabili per averlo. Non sappiamo ancora esattamente quali saranno le conseguenze di queste nuove varianti. Ma è chiaro che avremo bisogno di controllare continuamente gli anticorpi per assicurarci che funzionino ancora man mano che nuove varianti sorgono e si diffondono e potenzialmente aggiustando i vaccini.

Giacomo Ampollini

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