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Coronavirus: le vette dell’Himalaya sono tornate visibili dopo 30 anni

Mentre continua il lockdown per fermare la diffusione del coronavirus in India, i livelli di inquinamento in gran parte del paese sono fortemente diminuiti. Alcuni residenti della zona settentrionale del paese affermano infatti di riuscire a vedere le vette dell’Himalaya a 200 chilometri di distanza per la prima volta in 30 anni. Si tratta di un fenomeno che nessuno aveva mai visto prima, tant’è vero che sui social media in molti hanno provato a descrivere l’affascinante panorama.

 

Il coronavirus ha quasi azzerato l’inquinamento atmosferico in India

Un utente afferma di non aver mai visto niente del genere prima d’ora. “Possiamo vedere chiaramente le montagne innevate dai balconi delle nostre case. Non solo, anche le stelle sono diventate visibili di notte“. Le immagini della vetta innevata Dhauladhar dell’Himalaya hanno in particolare fatto il giro del mondo. L’ex giocatore di cricket indiano Harbhajan Singh ha descritto l’esperienza: “Non avevo mai visto Dhauladar dal mio terrazzo a Jalandhar e non avrei mai immaginato che lo avrei visto adesso. Si tratta di un chiaro segnale che testimonia l’impatto che l’inquinamento ha avuto sulla madre terra“, ha scritto su Twitter.

L’India, con il suo miliardo e mezzo di abitanti, è stata completamente blindata a causa della pandemia di coronavirus dal 22 marzo. Non solo il traffico è quasi azzerato, ma anche la maggior parte delle industrie sono chiuse. Ciò ha contribuito a portare il livello di inquinamento a livelli incredibilmente bassi. Il Consiglio centrale indiano per l’inquinamento afferma che il coprifuoco nazionale istituito dal 22 marzo e il blocco delle attività conseguente hanno portato ad un significativo miglioramento della qualità dell’aria nel paese. Nella sola Delhi c’è infatti stata una riduzione fino al 44% di polveri sottili.

 

Nello Giuliano

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