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Cosa comporta la nuova mutazione del virus della SARS CoV-2

Cosa comporta la nuova mutazione del virus della SARS CoV-2? La nuova variante proveniente dal Regno Unito non è la prima modifica che ha interessato il virus dall’inizio della pandemia. Diversi ceppi si sono già fatti strada nel nostro Paese, il che potrebbe alterare la precisione dei test per la diagnosi del Covid-19. I virus mutano e la SARS CoV-2 non è diversa: si modifica per sopravvivere ed eludere il nostro sistema immunitario. Già all’inizio della pandemia, persone provenienti da diversi luoghi che avevano contratto il virus presentavano diverse varianti.

 

Le opinioni degli esperti sulla mutazione del virus

In un’intervista alla WGNTV, emittente televisiva di Chicago, la dottoressa Karen Kaul, patologa della NorthShore University HealthSystem, spiega che a New York, ad esempio, alcuni mesi fa si era diffusa la tendenza a contrarre i ceppi virali che provenivano dall’Europa, mentre sulla West Coast arrivavano tendenzialmente i ceppi provenienti dalla Cina. Secondo la studiosa, questo modello ha un senso perché riflette realmente i percorsi di viaggio delle persone che trasportavano il virus in tutto il mondo.

La dottoressa Kaul, che ha trascorso mesi ad analizzare campioni virali, afferma di non essere sorpresa del clamore che questo fenomeno suscita; aggiunge che dall’inizio di questa pandemia sono comparse diverse varianti del virus e che le loro differenze si debbono alle diverse sequenze di DNA e di RNA. La studiosa precisa inoltre che tutte le prove attualmente disponibili suggeriscono che i vaccini contro il Covid-19, da pochi giorni in distribuzione, funzioneranno anche contro le nuove varianti. Alcuni dei vaccini sono rivolti a una parte del virus già coinvolta in questa mutazione. Ma nello stesso tempo non sembra che la mutazione agisca sulle proteine del virus in misura tale da rendere i vaccini efficaci.

Il punto è che non ci sono garanzie di successo nella lotta al coronavirus, e nel nuovo anno gli operatori sanitari in prima linea dovranno unirsi per combattere la grande minaccia. La dottoressa Kaul tiene a precisare che questo non rappresenta una novità in medicina e che l’importante è esserne consapevoli senza non farsi prendere dal panico, perché non significa che la nuova variante sia necessariamente peggiore di quella già nota.

Ph. credits: Foto di Gerd Altmann da Pixabay

 

Gloria Fiorani

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