Il Covid-19, noto anche come coronavirus, ha dimostrato di avere una vasta gamma di effetti sul corpo umano, alcuni dei quali possono persistere a lungo termine, dando origine a quella che comunemente viene chiamata “Long Covid“. Una delle sfide principali che affrontano coloro che soffrono di questa condizione è la difficoltà nell’effettuare l’esercizio fisico, poiché si verificano cambiamenti sostanziali nella funzione cardio respiratoria e nella resistenza fisica.
Gli esperti dicono di avere prove che la colpa è dei cambiamenti biologici, come gravi danni muscolari, problemi mitocondriali e la presenza di microcoaguli nel corpo. Ciò conferma davvero che c’è qualcosa all’interno del corpo che non va a causa della malattia. Si ritiene che il Long Covid colpisca circa 2 milioni di persone nel solo Regno Unito e molti sperimentano un peggioramento dei sintomi per settimane dopo un singolo periodo di esercizio fisico.
Alcuni pazienti lamentano affaticamento e difficoltà respiratorie anche dopo aver superato la fase acuta della malattia. Questo può essere attribuito a danni polmonari persistenti o a infiammazioni croniche che compromettono la capacità polmonare. Di conseguenza, attività fisiche che richiedono una notevole quantità di ossigeno, come la corsa o l’allenamento ad alta intensità, possono risultare particolarmente debilitanti. Inoltre, il coinvolgimento del sistema cardiovascolare è una caratteristica comune del Long Covid. Alcuni pazienti sviluppano problemi cardiaci, come l’infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite) o problemi di ritmo cardiaco. Questi fattori rendono l’esercizio fisico più rischioso e possono limitare la capacità del corpo di rispondere agli sforzi intensi.
Gli individui colpiti potrebbero dover adottare un approccio più cauto all’allenamento, privilegiando attività a bassa intensità e monitorando attentamente la loro risposta cardiovascolare. I cambiamenti neurologici sono un altro aspetto da considerare. Alcuni pazienti con Covid lungo riportano sintomi come nebbia mentale, affaticamento cognitivo e disturbi del sonno. Questi fattori possono influenzare negativamente la motivazione e la capacità di partecipare regolarmente all’esercizio fisico.
La gestione dello stress diventa cruciale in questi casi, poiché un aumento della pressione mentale può aggravare ulteriormente i sintomi neurologici. La gestione dell’infiammazione cronica è un aspetto chiave nella promozione dell’esercizio fisico nel contesto del Long Covid. La presenza persistente di infiammazione nel corpo può ostacolare la capacità di recuperare e adattarsi all’allenamento. Gli approcci terapeutici, compresi farmaci anti-infiammatori sotto supervisione medica, potrebbero essere necessari per migliorare la tolleranza all’esercizio.
L’adattamento delle routine di allenamento è fondamentale per chi soffre di questa condizione. Gli individui possono beneficiare di un approccio graduale e personalizzato all’esercizio fisico, con un’attenzione particolare alle attività che non pongono un eccessivo stress sul sistema cardio respiratorio. L’inclusione di esercizi di resistenza leggera e stretching può contribuire a mantenere la mobilità e la forza muscolare senza causare un eccessivo affaticamento. Infine, è essenziale coinvolgere un team multidisciplinare di professionisti della salute, tra cui medici, fisioterapisti e specialisti in medicina dello sport, per sviluppare un piano di gestione integrato. Un approccio collaborativo può aiutare a valutare e affrontare le diverse sfaccettature della condizione, ottimizzando la salute fisica complessiva e facilitando un ritorno graduale all’attività fisica.
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