Nell’ultimo anno gli operatori sanitari di tutto il mondo hanno vissuto un trauma indicibile, mettendo le loro vite e quelle delle loro famiglie a repentaglio nella lotta contro la pandemia. Nei soli Stati Uniti, il Covid-19 ha causato oltre 450000 vittime, di cui quasi 3000 operatori sanitari. Lo sviluppo di vaccini efficaci è sempre stato un punto di svolta fondamentale per controllare la pandemia e riportare qualcosa di simile alla normalità. Questo vale in particolare per medici e infermieri in prima linea, che sono tra le persone più vulnerabili a causa della loro vicinanza ai pazienti infetti. Eppure, non tutti sono favorevoli al vaccino
Una forza lavoro sanitaria vaccinata può continuare a presidiare le prime linee nella battaglia contro la pandemia ed essere ambasciatrice in favore di un più ampio sforzo per la vaccinazione. Tuttavia, la campagna tesa a immunizzare gli operatori sanitari ha incontrato un ostacolo, poiché un numero notevole di lavoratori in prima linea rifiuta il vaccino.
Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, appena il 38% dei lavoratori delle case di cura ha partecipato alla campagna di vaccinazione gestita a livello federale per i residenti e i dipendenti delle strutture nel primo mese di attività. Anche se questa percentuale è probabilmente aumentata nelle settimane successive, e il conteggio non include i lavoratori che hanno ricevuto il vaccino al di fuori del loro posto di lavoro, si tratta di una percentuale preoccupante che rende evidente il problema.
Secondo un sondaggio condotto dalla Morning Consult nella prima settimana di gennaio, il 23% degli operatori sanitari non ha alcuna intenzione di vaccinarsi. Tra questi, il 38% ha detto di temere effetti collaterali a lungo termine. Gli operatori sanitari sembrano un po’ più scettici rispetto al pubblico in generale. Un sondaggio condotto dalla Henry J. Kaiser Family Foundation il mese scorso ha mostrato che il 13% degli americani non si farà mai vaccinare contro il Covid-19.
Alcuni operatori sanitari, inoltre, hanno sviluppato una profonda sfiducia nei loro datori di lavoro e nei leader del governo durante la pandemia, dopo mesi di lotta per soddisfare esigenze primarie come la disponibilità di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. La confusione del governo in merito alla risposta al Covid-19 è stata tale che quando le stesse autorità invitano gli operatori sanitari a vaccinarsi per primi, questi reagiscono con scetticismo.
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