Essere infettati dal Covid-19 in qualsiasi momento della gravidanza è sempre più pericoloso e può portare pericoli al nascituro. Per una donna incinta contagiata da questo virus, in particolare, la probabilità di decesso è 8 volte maggiore rispetto a quello che corre una futura mamma della stessa età senza Covid-19. Questo è ciò che ci suggerisce una nuova analisi su 12 studi di tutto il mondo al riguardo.
Nonostante i limiti della ricerca, i risultati mostrano la necessità di maggiori sforzi globali di evitare il contagio delle donne in gravidanza attraverso la campagna di vaccinazione e misure specifiche e personali. Finora le linee guida sono state molto spesso equivoche i potenziali pericoli dell’infezione Covid-19 e sui benefici di una possibile vaccinazione.
Oggi ancora circa 90 paesi al mondo non raccomandano la vaccinazione quando una donna in gravidanza e allattamento. Oltre ad avere un rischio di morte 8 volte superiore rispetto alle coetanee non contagiate, le mamme in gravidanza infettate dal coronavirus pandemico corrono un pericolo quasi 4 volte maggiore di richiedere una terapia intensiva. Inoltre hanno una probabilità 15 volte maggiore di necessitare di una ventilazione meccanica i comunque di cure intensive. Il rischio di polmonite cresce di 23 volte e la trombosi 5 volte maggiore.
Per quanto riguarda i bambini invece i nati da donne con infezione Covid hanno una probabilità quasi doppia di dover essere ricoverati in terapia intensiva neonatale e quasi tripla di nascere moderatamente prematuri. Inoltre hanno un rischio maggiore del 19% di essere sottopeso alla nascita rispetto ai figli di madri sane. Quanto ottenuto dimostra ancora una volta che la gravidanza in sé rappresenta un fattore di rischio importante in caso di Covid-19. Per questa ragione la vaccinazione è più che mai indicata in questo particolare periodo. I vantaggi della vaccinazione non si fermano però solo alla mamma: i vaccini, come ampiamente dimostrato, proteggono anche il nascituro.
Nell’analisi, effettuata comparando i dati su oltre 85 mila parti tra donne vaccinate e non, è emerso che il rischio di parto pretermine, basso peso e morte alla nascita è comparabile tra i due gruppi. Il vaccino dunque non è affatto responsabile di questi eventi poiché si verificano in proporzioni simili tra donne vaccinate e non vaccinate. Risultati ottenuti indipendentemente dal trimestre in cui è stata effettuata la vaccinazione.
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