Un ulteriore studio sul Covid-19 suggerisce che le persone che hanno avuto la malattia, hanno riscontrato gravi problemi di memoria anche mesi dopo essere guariti. Alcuni di questi sintomi possono essere difficoltà nel pensare e soprattutto un’elaborazione più lenta. Come sappiamo uno degli effetti principali del Long Covid è proprio la difficoltà nel concentrarsi e quella della nebbia al cervello.
Secondo i risultati dello studio, quasi un quarto delle persone che sono state infettate dal coronavirus hanno problemi a conservare le informazioni e a concentrarsi mesi dopo aver contratto la malattia e questo risulta essere alquanto normale dopo la malattia. I disturbi nel funzionamento esecutivo, nella velocità di elaborazione, nella fluidità delle categorie, nella codifica della memoria e nel ricordo erano predominanti tra i pazienti ospedalizzati.
I pazienti che hanno partecipato allo studio erano tutti molto giovani e con nessun problema alla memoria ed alcun segno di demenza. I risultati suggeriscono che questi pazienti dopo sette o otto mesi presentavano un deterioramento cognitivo. Ciò include problemi con il richiamo della memoria e la capacità di memorizzare nuovi ricordi, nonché con le chiamate di giudizio e la pianificazione. La maggior parte di pazienti che ha presentato questa condizione è stata ricoverata in ospedale al momento dell’infezione.
Al contrario quelle che hanno ricevuto cure al pronto soccorso hanno evidenziato una diminuzione della funzione cerebrale. Le condizioni post-Covid sono una vasta gamma di problemi di salute nuovi, ricorrenti o in corso che le persone possono sperimentare quattro o più settimane dopo essere state infettate per la prima volta dal virus. Gli studi futuri dovrebbero indagare le traiettorie cognitive post-Covid-19 a lungo termine e l’associazione con i risultati del neuroimaging per valutare potenziali meccanismi.
L’associazione di Covid-19 con il funzionamento esecutivo solleva questioni chiave riguardo al trattamento a lungo termine dei pazienti. Sono necessari studi futuri per identificare i fattori di rischio e i meccanismi alla base della disfunzione cognitiva, nonché le opzioni per la riabilitazione.
Foto di Liza Summer da Pexels
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