Grazie ad una serie di immagini satellitari, realizzate con un radar a bassa orbita, è stato creato un atlante che mostra i dettagli di centinaia di siti di impatto di asteroidi e oggetti extraterrestri sul nostro pianeta.
L’atlante mostra le immagini spettacolari di oltre 200 luoghi sulla Terra, colpiti da asteroidi nel corso di milioni di anni, mostrando le cicatrici rimaste sul nostro Pianeta e come queste siano evolute e cambiate nel corso dei millenni.
I 200 siti, nati dall’impatto di asteroidi e comete sulla superficie della Terra, sono illustrati in un volume di 600 pagine, che comprende mappe topografiche ed immagini satellitari ad alta definizione.
L’opera dal titolo “Terrestrial impact Structures”, include descrizioni geologiche dettagliate e fotografie dei paesaggi rocciosi mozzafiato, oltre a dettagli essenziali su ciascun cratere da impatto, compresi quei crateri che ormai non sono più visibili a causa dei fenomeni geologici, come ad esempio l’erosione.
La maggior parre dei crateri infatti, oggi non esiste più, ma l’impatto che ha portato alla loro formazione ha comunque lasciato le sue tracce nel suolo, provocando cambiamenti nei minerali del terreno.
Come spiega il professor Thomas Kenkmann dell’Università di Friburgo, coautore dello studio, “la formazione di crateri a causa dell’impatto di asteroidi e comete è sempre stata un processo fondamentale nel sistema solare. Man mano che i pianeti si sviluppavano insieme alle loro lune, questi impatti hanno svolto un ruolo importante nell’accrescere la massa planetaria, modellando le superfici dei corpi planetari e in seguito influenzando anche il loro sviluppo. E gli impatti di meteoriti più grandi alla fine hanno influenzato lo sviluppo della vita sulla Terra.”
Per realizzare queste meravigliose immagini, il team di ricercatori ha utilizzato un satellite radar a bassa orbita, il TanDEM-X. Il satellite ha raccolto dati e scattato immagini ad alta risoluzione dal 2010 al 2016, per misurare ogni cratere conosciuto sulla superficie terrestre con una precisione straordinaria.
Le misurazioni satellitari hanno permesso ai ricercatori di costruire un modello digitale del terreno di ogni cratere conosciuto. Nel volume vengono mostrati anche questi aspetti della ricerca. Il lettore viene infatti introdotto ai principi di base del cratere da impatto, del telerilevamento radar al lavoro sul campo intrapreso dai ricercatori.
Ci si può cos’ rendere conto di quanto sia difficile riuscire a determinare quali siano le vere entità delle collisioni avvenute in tempi così lontani e i cui crateri si sono ridotti e in molti casi sono scomparsi.
Il professor Kenkmann spiega infatti che “la superficie del nostro pianeta cambia continuamente e dopo poche migliaia di anni i crateri possono scomparire. In alcuni di essi si è formato un lago o sono state interrate, altre sono state completamente erose. Ma l’onda d’urto crea cambiamenti nei minerali nel terreno che sono unici, quindi anche se non vedi il cratere, la firma dell’urto rimane.”
I libri, forniti in un cofanetto, sono disponibili per l’acquisto sul sito web dell’editore Verlag Pfeil.
Ph. Credit: TanDEM-X Mission
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