Per i diabetici è un vero incubo dover misurare costantemente il valore di glucosio nel sangue e provvedere con apposite punture se troppo alto. Esistono inoltre due tipi di insulina, una dall’effetto immediato, l’altra dall’effetto più lento per la notte. A volte confondere l’una con l’altra può comportare seri danni, talvolta anche il decesso.
Per evitare la periodica puntura dopo ogni pasto e prima di andare a dormire, già da tempo è stato presentato il microinfusore. Si tratta di un piccolo apparecchio che imita la funzionalità del pancreas, può essere indossato oppure applicato sulla pelle e in grado di iniettare periodicamente una certa dose insulinica.
Tramite Twitter un gruppo di diabetici statunitensi ha rivelato il bisogno di un iniettore automatico con anche controllo costante del glucosio presente nel sangue.
L’Università di medicina di Utah ha mostrato interesse verso questi pazienti e hanno così deciso di brevettare un dispositivo che misuri costantemente la glicemia e che inietti l’insulina quando necessario. Il dispositivo ibrido in questione si chiama OpenAPS.
Da questo punto di vista i microinfusori sono pericolosi perché non avendo misurato prima il valore del glucosio e iniettando automaticamente un certo valore di insulina, se la glicemia è già bassa potrebbe abbassarla ulteriormente rischiando anche il coma.
Questa conseguenza con OpenAPS non potrà succedere perché prima di iniettare l’insulina sarà misurato direttamente il livello di glucosio. Tramite un’intelligenza artificiale sarà iniettata la giusta dose di insulina, non un grammo di più non uno di meno. Il calcolo sarà rapportato ai dati della persona in quel momento, dati analizzati dal sangue.
Si tratta di un modo efficiente per diminuire il rischio di ipoglicemia in un soggetto che svolge attività fisica, si riduce anche il rischio di glicemia troppo alta. Ricordiamo infatti che durante lo sport il livello di zucchero nel sangue diminuisce e avendo iniettato un’importante dose di insulina i pazienti potrebbero sentirsi male.
OpenAPS è proprio un pancreas artificiale e lo studio durato due anni ha rivelato la grande utilità. Al momento grazie a twitter 3000 pazienti diabetici hanno mostrato interesse per il progetto. Non sappiamo ancora se il dispositivo sarà inserito direttamente all’interno della pelle o ci saranno soluzioni alternative.
In America dovrà ancora essere testato quindi al momento non sappiamo un costo né quando sarà disponibile in Italia, tanto meno come funzionerà sull’uomo.
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