Con il mondo intero concentrato sulla terribile pandemia di coronavirus, è passato completamente in secondo piano una ricerca secondo cui, quest’anno, la deforestazione dell foresta pluviale amazzonica è aumentata, sollevando timori per una seconda ondata di devastazione simile a quella da record dell’anno scorso, se non peggiore. La deforestazione nell’Amazzonia ha infatti raggiunto un nuovo massimo nei primi quattro mesi del 2020, secondo i dati diffusi dal National Space Research Institute (INPE) brasiliano, che utilizza immagini satellitari per monitorare la situazione.
Un totale di 1.202 chilometri quadrati di foresta, un’area circa 20 volte più grande di Manhattan, sono stati spazzati via da gennaio ad aprile. Si è trattato di un aumento del 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I numeri sollevano nuove domande su quanto effettivamente il Brasile si sia prodigato per proteggere quella che è la più grande foresta pluviale del mondo, in particolare il presidente Jair Bolsonaro, notoriamente favorevole allo sfruttamento, anche intensivo, di zone protette a fini agricoli e minerari.
“Sfortunatamente, sembra che quest’anno dovremo aspettarci ancora più incendi e una deforestazione da record“, ha dichiarato Romulo Batista, attivista di Greenpeace. L’anno scorso, nel primo anno in carica di Bolsonaro, la deforestazione è cresciuta dell’85% nell’Amazzonia brasiliana, percentuale corrispondente a 10.123 chilometri quadrati di foresta. Una simile perdita, quasi dalle dimensioni del Libano, ha suscitato l’apprensione di tutto il mondo sul futuro della foresta pluviale, considerata vitale per frenare il cambiamento climatico.
La tendenza nel 2020 è quindi molto preoccupante, dato che l’alta stagione per la deforestazione inizia solo a fine maggio. “L’inizio dell’anno non è il momento in cui si verifica normalmente la deforestazione, perchè la foresta è interessata da piogge molto intense e frequenti“, ha dichiarato Erika Berenguer, ecologa delle università di Oxford e Lancaster. “In passato, quando abbiamo assistito ad un aumento della deforestazione, lo abbiamo sempre interpretato come l’inizio della cosiddetta stagione della deforestazione, per cui ci aspettiamo un aumento anche notevole in tal senso“.
Bolsonaro, tuttavia, questa settimana ha schierato l’esercito in Amazzonia per combattere gli incendi e la deforestazione. Lo stesso fece anche lo scorso anno, seppur dopo aver subito aspre critiche dall’intera comunità internazionale per aver minimizzato il problema degli incendi. Gli ambientalisti hanno affermato che una soluzione potrebbe essere quella di fornire maggiore sostegno ai programmi di protezione ambientale del Brasile. Sotto il governo Bolsonaro infatti, l’agenzia ambientale IBAMA ha patito tagli al personale e al bilancio, che ne hanno ostacolato grandemente l’attività.
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