Le persone con depositi drusenoidi sottoretinici (SDD), una forma di degenerazione maculare legata all’età, hanno maggiori probabilità di avere un danno cardiaco sottostante a causa di insufficienza cardiaca o attacchi di cuore o altre forme di malattie cardiovascolari associate ad un aumentato rischio di ictus. Questo nuovo studio è stato il primo a identificare quali tipi di malattie cardiovascolari e dell’arteria carotidea ad alto rischio sono collegate al disturbo dell’occhio.
I risultati dovranno essere implementati con altri screening per poter salvare la vista, diagnosticare malattie cardiache non rilevate e prevenire eventi cardiovascolari avversi. Questo studio è il primo forte legame tra la principale causa di cecità, l’AMD, e le malattie cardiache, la principale causa di morte in tutto il mondo. L’afflusso di sangue all’occhio è direttamente diminuito da queste malattie, o da un danno cardiaco che diminuisce l’afflusso di sangue in tutto il corpo, o da un’arteria carotide ostruita che impedisce direttamente il flusso sanguigno al occhio.
Ovviamente uno scarso afflusso di sangue può portare diversi problemi, come la retina distrutta e gli SDD. Il danno alla retina significa perdita della vista e può portare alla cecità. L’AMD è la principale causa di disabilità visiva e cecità nelle persone di età superiore ai 65 anni ed è il risultato di un danno all’area centrale della retina chiamata macula, che è responsabile della lettura e della visione alla guida. Una delle principali forme di questa condizione sono dei piccoli depositi di grasso sotto la retina. Possono privare la retina di sangue e ossigeno, portando alla perdita della vista. La formazione di drusen può essere rallentata da un’appropriata integrazione vitaminica.
L’altra principale forma precoce è meno conosciuta e la forma di questi drusen avviene sopra la retina e dove si presenta il danno la vista viene persa. Al momento non esiste alcuna cura per questa condizione. Quindi i ricercatori hanno scoperto che i pazienti con malattie cardiovascolari avevano più probabilità di avere SDD. Anche i pazienti con AMD con queste gravi malattie cardiovascolari e ictus avevano nove volte più probabilità di avere SDD rispetto a quelli senza di loro.
Dovremmo concentrarci sulla definizione della gravità della malattia mediante imaging vascolare nelle cliniche di cardiologia e neurologia e valutare il loro impatto su AMD e SDD con imaging retinico. In questo modo possiamo sapere quali pazienti vascolari devono essere indirizzati per il rilevamento e la prevenzione della malattia accecante.
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