Sin dai suoi albori gli oggetti robotici hanno avuto fondamenti nella natura. Alcuni robot si muovono in modo simile alle radici delle piante: con opportuni sensori testano il terreno e valutano se questo rispetti le proprie esigenze. Altri robot invece imitano il comportamento e il movimento di alcuni animali, principalmente degli insetti, tra cui ricordiamo DARPA-funded Nano Hummingbird e Harvard’s Robobee.
Imitare la natura è utile agli scienziati per studiarla e capirla meglio, ma soprattutto creare degli oggetti artificiali interagenti con essa senza danneggiarla.
E’ proprio di ispirazione alla natura che un gruppo di ricercatori olandesi ha brevettato un nuovo robot volante: DelFly. Le sue dimensioni si aggirano a una pallina da ping-pong e il peso di batteria AA e 4 potenti ma piccole ali. Il nome DelFly ricorda proprio l’università in cui è avvenuta la ricerca: la “Delft University of Technology”.
DelFly può imitare numerosi insetti, dai più piccoli ai più grandi, tutto grazie alla sua struttura versatile e soprattutto alla programmazione. E’ proprio grazie alla programmazione che può essere polivalente: studiando nel particolare ogni insetto e conoscendo le sue caratteristiche, si può programmare DelFly in modo che diventi un perfetto clone elettronico.
A differenza di altri robot-insetti, DelFly vola autonomamente una volta impostati dati e percorso e non ha bisogno di ulteriore energia elettrica. Grazie alle batterie presenti al suo interno, riesce a volare per più di un chilometro: risultato significativo viste le sue piccole dimensioni.
Tra tutta la vasta gamma di insetti disponibili, il gruppo di ricerca ha scelto il comune insetto della frutta, grazie al quale si è testata la rapida virata in volo. Gli insetti della frutta sono tra l’altro una tra le specie di insetti più veloci a sfuggire nell’attacco di un predatore.
Non viene negato che grazie a questi studi si faranno ulteriori scoperte biologiche o inventare degli aerei con una migliore aerodinamicità ispirata proprio al volo degli insetti.
Nel video qui sopra vediamo una dimostrazione realizzata proprio dal gruppo di scienziati del DelFly Nimble.
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