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Diabete di tipo 2, è veramente utile mangiare olio o semi di lino?

Il diabete è una patologia spesso diffusa tra la popolazione, dovuta a diversi fattori. Il diabete mellito di tipo 2 è di gran lunga la forma di diabete più frequente (interessa il 90% dei casi) ed è tipico dell’età matura. Può derivare da due cause, ovvero o non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina per soddisfare le necessità dell’organismo, oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino-resistenza). Il risultato, in entrambi i casi, è il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia).

E’ stato recentemente divulgato che i semi di lino e l’olio di semi di lino vantano molti composti che promuovono la salute con il potenziale per abbassare i livelli di zucchero nel sangue e ritardare lo sviluppo del diabete di tipo 2.

 

I semi di lino contro il diabete di tipo 2

I semi di lino sono una delle colture più antiche del mondo. Sono stati coltivati ​​per il loro uso sia nell’industria tessile che in quella alimentare dal 3000 a.C. circa. Essi sono composti da circa il 45% di olio, il 35% di carboidrati e il 20% di proteine ​​e hanno eccezionali caratteristiche nutrizionali. Mediamente, hanno un valore energetico di 55 kcal, ripartite in 3 gr di carboidrati, 1,8 gr di proteine, 4 gr di grassi e 2,8 gr di fibre.

I semi di lino sono una delle migliori fonti vegetali dell’acido alfa-linolenico degli acidi grassi omega-3 (ALA), un acido grasso essenziale che si può ottenere esclusivamente dagli alimenti.

Sono anche ricchi di acidi grassi omega-6 per fornire un eccellente rapporto tra omega-6 e omega-3, mentre il loro contenuto di carboidrati è costituito principalmente da fibre, sia solubili che insolubili.

La fibra solubile forma una massa viscosa se miscelata con acqua, aiutando a gestire i livelli di zucchero nel sangue. D’altra parte, la fibra insolubile, che non è solubile in acqua,agisce aumentando la massa fecale, contribuendo a prevenire la costipazione. Infine, i semi di lino contengono una quantità significativa di proteine ​​digeribili di alta qualità e un profilo di aminoacidi paragonabile a quello della soia.

 

 

 

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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