Foto di Gareth Hubbard su Unsplash
La Dieta NiMe, acronimo di “Non-Industrialized Microbiome Restore”, è un regime alimentare ispirato alle abitudini tradizionali delle comunità rurali della Papua Nuova Guinea. Questo approccio dietetico mira a ripristinare un microbioma intestinale sano attraverso il consumo di alimenti non industrializzati e ricchi di fibre, riducendo al minimo i cibi ultra-processati. Promette di farci perdere peso e guadagnare salute abbassando sensibilmente il colesterolo e soprattutto l’infiammazione.
Uno studio recente dell’Università di Cork ha evidenziato i potenziali benefici della Dieta NiMe. I partecipanti che hanno seguito questo regime per tre settimane hanno registrato una riduzione del colesterolo LDL del 17%, una decisione della glicemia del 6% e una riduzione della proteina C-reattiva, un marcatore infiammatorio, del 14%. Questi risultati suggeriscono un miglioramento significativo nei parametri metabolici e infiammatori.
La Dieta NiMe si basa principalmente su alimenti di origine vegetale, come verdure, legumi e cereali integrali. Sebbene non sia completamente vegetariana, prevede una moderata inclusione di proteine animali, come pollo, maiale o pesce, escludendo però latticini, carne bovina e prodotti a base di grano, in quanto non tipici dell’alimentazione delle popolazioni studiate. Un aspetto cruciale è la limitazione degli alimenti ultra-processati, spesso ricchi di zuccheri aggiunti e grassi saturi, che possono avere effetti negativi sulla salute.
Uno dei principali obiettivi di questo regime è il ripristino di un microbioma intestinale equilibrato. Le popolazioni non industrializzate, come quelle della Papua Nuova Guinea, presentano una maggiore diversità batterica intestinale, associata a una migliore salute metabolica e immunitaria. La Dieta NiMe, ricca di fibre e povera di cibi processati, favorisce la proliferazione di batteri benefici, contribuendo a ridurre l’infiammazione e il rischio di malattie croniche.
Tuttavia, è importante considerare che l’adozione di una dieta così specifica potrebbe non essere adatta a tutti. L’esclusione di determinati gruppi alimentari, come latticini e cereali contenenti glutine, potrebbe portare a carenze nutrizionali se non adeguatamente bilanciata. Pertanto, è consigliabile consultare un professionista della nutrizione prima di intraprendere cambiamenti dietetici significativi.
Inoltre, la sostenibilità a lungo termine di una dieta che esclude molti alimenti comuni nella cultura occidentale potrebbe rappresentare una sfida. È essenziale assicurarsi che qualsiasi regime alimentare adottato sia non solo nutrizionalmente completo, ma anche pratico e sostenibile nel contesto della propria vita quotidiana.
In conclusione, la Dieta NiMe offre un’interessante prospettiva su come le abitudini alimentari tradizionali continuino positivamente la salute intestinale e generale. Tuttavia, come per qualsiasi approccio dietetico, è fondamentale valutare attentamente i propri bisogni individuali e consultare esperti per garantire un’alimentazione equilibrata e adatta al proprio stile di vita.
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