Il progresso scientifico e tecnologico, con maggiore o minore intensità, tocca la nostra quotidianità. Qualsiasi sia oggi l’ambito con cui andiamo a confrontarci, dalla semplice ordinazione di un panino tramite le apposite app al pagamento online di un’utenza domestica, è evidente l’importanza che la digitalizzazione riveste, rendendoci le cose molto più semplici e soprattutto più economiche. Un’apparente eccezione si può però ravvisare nel settore della sanità, soprattutto pubblica, tradizionalmente più lento ad adattarsi all’incedere del fenomeno di “trasformazione digitale“.
In un report pubblicato da Netcomm, Digital Health & Pharma e Patient Journey, il digitale potrebbe apportare una vera e propria rivoluzione nell’erogazione dei servizi sanitari e farmaceutici. La stragrande maggioranza degli esperti intervistati, circa l’85%, ritiene che un simile ammodernamento andrebbe a giovare anzitutto la sanità privata, oltre che quella pubblica, anche per quanto riguarda l’ambito dell’e-commerce di farmaci: si stima infatti un aumento del 90% delle vendite online di prodotti farmaceutici.
“Rendere possibile la personalizzazione di questo tipo di servizi consente di soddisfare le esigenze dei pazienti, basandosi sulle tendenze degli utenti e suggerendo procedure quali pratiche di dimissione, raccolta ed archiviazione delle cartelle sanitarie più veloci. Il tutto comunque in un contesto di sicurezza, nel rispetto delle normative vigenti“, ha dichiarato Andrea Diazzi, Business Development Manager per l’Italia del portale open source Liferay, piattaforma che che aiuta le aziende a creare contenuti web. “Ridurre il tempo necessario per la gestione dell’attività amministrativa permette di destinare più tempo e più risorse alle attività più importanti, come la cura dei pazienti“, continua.
Un esempio in tal senso è il registro sanitario elettronico. Grazie a tale strumento è possibile tenere un archivio delle cartelle cliniche digitali, per agevolare l’accesso e la condivisione a questi documenti. Anche per quanto riguarda l’assistenza da parte di medici ed infermieri, molti ospedali sono già al lavoro per implementare misure digitali che garantiscano la possibilità di interagire a distanza con i pazienti, in maniera continua e in molti casi più efficiente. L’idea di diffondere la digitalizzazione non può che passare dall’adozione di un software open source.
La possibilità di semplificare diverse procedure e di comunicare in tempo reale ha conseguentemente incrementato la capacità di personale ospedaliero, reparti e pazienti di interagire ad un livello completamente nuovo. “La gestione condivisa dei documenti e l’accesso diffuso a basi di conoscenza sono diventate pratiche comuni. Questo però è solo l’inizio ed è fondamentale che la digitalizzazione si faccia strada nella sanità in maniera più decisa, in modo da soddisfare in maniera più spedita le esigenze degli utenti“, ha concluso Diazzi.
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