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Il digiuno intermittente può aumentare il rischio di morte prematura del 30%

Il digiuno intermittente è una dieta in voga negli ultimi anni e sempre più adottata dalle persone di tutto il mondo. Contrariamente al buon senso, non è una dieta, ma un modello alimentare, che consiste nel trascorrere qualche ora al giorno senza mangiare.

Non sono specificati gli alimenti che possono essere consumati, ma quando dovrebbero essere consumati. L’idea è di mangiare normalmente alcuni giorni della settimana e ridurre drasticamente le calorie negli altri giorni.

Questa dieta è diventata popolare grazie a molti personaggi famosi che iniziarono ad adottare questo modo di mangiare e a condividerne i presunti benefici. L’enfasi è sul “presunto”, poiché alcuni esperti sostengono che se soppesiamo tutto, ci saranno più pro che contro. Fame, stanchezza, debolezza, insonnia, nausea e mal di testa sono alcuni degli effetti collaterali del digiuno intermittente.

 

Lo studio

Ora, un recente studio su 24.000 americani di età superiore ai 40 anni ha rilevato che coloro che mangiavano solo un pasto al giorno avevano il 30% in più di probabilità di morire entro 15 anni rispetto a quelli che mangiavano tre pasti.

Kourtney Kardashian, Mark Wahlberg, Hugh Jackman e Jennifer Aniston sono alcune delle celebrità che hanno adottato questa tendenza. Queste celebrità americane sostengono che il digiuno intermittente sia disintossicante e aiuti a perdere peso.

Il recente studio ha anche dimostrato che saltare la colazione era associato a un rischio più elevato di morte per malattie cardiache. Coloro che saltavano la colazione o il pranzo avevano, a loro volta, maggiori probabilità di morire per qualsiasi causa. “La nostra indagine ha rivelato che le persone che mangiano solo un pasto al giorno hanno maggiori probabilità di morire rispetto a quelle che mangiano più pasti al giorno“, chiarisce l’autore principale dello studio, Yangbo Sun, dell’Università del Tennessee.

Secondo i ricercatori, il problema di questo modo di mangiare è che poi mangi troppo cibo in una volta, il che finisce per danneggiare le cellule del corpo. Tuttavia, avvertono ancora gli scienziati, è ancora troppo presto per affermare in modo definitivo che il digiuno abbia avuto un ruolo nelle morti precoci, poiché non possono escludere altri fattori genetici e legati allo stile di vita.

Lo studio ha suggerito che tre pasti al giorno sono l’ideale per assicurarsi una vita più lunga. I risultati sono stati recentemente pubblicati sul Journal of the Academy of Nutrition and Diabetics.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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