Ricercatori e paleontologi ritengono di aver trovato qualcosa di davvero straordinario, un fossile che potrebbe sciogliere tutti i nostri dubbi sugli eventi che 66 milioni di anni fa portarono all’estinzione di massa dei dinosauri.
Si tratta della zampa fossile di un dinosauro che potrebbe essere morto proprio il giorno dell’impatto di un corpo celeste nella penisola dello Yucatan, l’evento drammatico che portò alla formazione del Cratere di Chicxulub, un sito di impatto largo più di 144 km, fortemente eroso situato nella penisola messicana dello Yucatán, e alla scomparsa dei dinosauri.
La scoperta del fossile è avvenuta nel sito di scavo di Tanis nel North Dakota, ma i risultati della ricerca non sono ancora stati pubblicati su nessuna rivista scientifica, né dunque sottoposti a revisione paritaria. Nonostante ciò, i ricercatori sono davvero entusiasti della scoperta e delle informazioni che potremo averne.
Philip Manning, professore di storia naturale all’Università di Manchester, ha infatti dichiarato alla BBC che la scoperta di un fossile del genere, appartenente ad un esemplare che potrebbe essere morto proprio a causa dell’impatto e delle sue conseguenze, è un qualcosa che “va oltre i nostri sogni più sfrenati (…) ed è assolutamente ed incredibilmente bello”.
Come spiega infatti Manning, sino ad ora abbiamo trovato solo resti fossili che consentivano di acquisire informazioni marginali, come quelli di alcuni pesci che avevano respirato i detriti del cratere Chicxulub.
Questa nuova scoperta invece potrebbe aiutare a dipanare alcuni dubbi sugli eventi di quel fatidico giorno di 66 milioni di anni fa. Ad esempio, nonostante vi sia un consenso scientifico sul fatto che qualcosa abbia colpito la Terra, non sappiamo ancora che cosa si sia schiantato sulla superficie del nostro Pianeta, se si trattasse ad esempio di un asteroide o una cometa.
I ricercatori ritengono che il fossile risalga proprio al giorno dell’impatto grazie alla presenza accanto ad esso di detriti che sembrerebbero essere compatibili con quelli ricaduti al suolo dopo l’impatto dell’asteroide, o della cometa.
Come spiega infatti Robert DePalma dell’Università di Manchester, a capo dello scavo di Tanis, “in questo sito ci sono così tanti dettagli che ci raccontano cosa è successo momento per momento, è quasi come vedere la scena di un film. Osserviamo la colonna di roccia, i fossili ed è come se fossimo a quel giorno”.
Dall’analisi della zampa fossile di dinosauro i ricercatori hanno iniziato ad ipotizzare che ciò che provocò l’estinzione dei dinosauri potrebbe essere stato un asteroide. Come spiega infatti DePalma, i fossili “non erano arricchiti con calcio e stronzio come ci saremmo aspettati”, e questo potrebbe suggerire che ciò che si schiantò sulla Terra fosse un asteroide.
Ma secondo gli scienziati è ancora presto per affermare qualsiasi cosa con certezza. I campioni trovati nello scavo devono infatti essere ancora sottoposti ad ulteriori analisi e i risultati dovranno essere pubblicati su delle riviste scientifiche e sottoposti a revisione paritaria.
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