News

Un piccolo dinosauro scoperto in Alaska avrebbe vissuto nell’antico Artico

I paleontologi potrebbero aver identificato una nuova specie di dinosauro che visse, si accoppiò e nidificò nell’Artico 70 milioni di anni fa. L’analisi di un dente di una mascella fossilizzata, lunga appena 14 millimetri, trovata nel nord dell’Alaska, ha mostrato che la creatura era un tipo di dromaeosauride. Si tratta di una famiglia di dinosauri predatori strettamente correlati agli uccelli, i cui membri includono il Velociraptor. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE.

L’osso mascellare sarebbe appartenuto ad giovanissimo esemplare e il primo stadio di sviluppo dell’osso suggerisce che nacque nelle vicinanze. Molti paleontologi credono che l’Artico sia stato un percorso migratorio per molti tipi di dinosauri quando hanno attraversato l’Asia e il Nord America, ma finora sono state trovate poche prove che suggeriscono che gli animali vivessero lì anno dopo anno.

“Se si trovano cuccioli di questi dinosauri, significa che questi animali hanno dovuto trascorrere molto tempo ad accoppiarsi e nidificare in questi siti”, ha dichiarato Tony Fiorillo, paleontologo della Southern Methodist University. “Un cucciolo per questi piccoli dinosauri probabilmente non potrebbe migrare a lunga distanza, dando un’indicazione indiretta che questi animali erano probabilmente residenti permanenti nell’antico Artico.”

Il piccolo dinosauro aveva le dimensioni di un cucciolo, ha detto Fiorillo, ma i dromaeosauridi adulti possono variare da 6 a 9 piedi. I dromaeosauridi vivevano in tutto il mondo, ma le loro ossa sono spesso piccole e delicate non sono state ben conservate nei reperti fossili complicando gli sforzi per comprendere i percorsi che hanno intrapreso mentre si diffondevano attraverso i continenti.

La scoperta del piccolo fossile di dinosauro

Il fossile parziale della mascella, con un dente eroso nero, è stato trovato su una sponda del fiume Colville vicino all’Oceano Artico, a circa 250 miglia a nord del circolo polare artico. Fa parte della Prince Creek Formation dell’Alaska settentrionale, che conserva la più grande collezione di fossili di dinosauro polare al mondo, risalente a circa 70 milioni di anni fa. “La cosa straordinaria di questa scoperta è che non solo le ossa di dinosauri carnivori si trovano raramente in questi siti, ma scoprirne una da un individuo molto giovane, che può facilmente essere spezzato è come trovare un ago nel pagliaio”, ha detto l’autore principale dello studio Alessandro Chiarenza.

Settanta milioni di anni fa, l’Artico sarebbe stato più caldo di quanto non sia ora – con un clima simile a quello di Seattle o Portland e un ricco ambiente di conifere, muschi e felci. Tuttavia, le temperature invernali potrebbero essere scese a 14 gradi Fahrenheit, ha detto Chiarenza, e le creature avrebbero dovuto affrontare fino a quattro mesi di oscurità invernale che avrebbero potuto influenzare la loro crescita ossea.

In passato, era considerato improbabile che i dinosauri, che erano considerati grandi lucertole a sangue freddo, vivessero in condizioni di freddo. “Ora sappiamo che probabilmente avevano più metabolismi e adattamenti simili a quelli degli uccelli, permettendo loro di sopravvivere in ambienti più difficili e che i dinosauri erbivori sopravvivessero con una quantità inferiore di foraggio”, ha riferito l’autore. Il piccolo rapace potrebbe essersi nutrito di un marsupiale delle dimensioni di un pollice chiamato Unnuakomys o del piccolo mammifero Cimolodon, secondo lo studio. I loro fossili sono stati trovati nella regione artica.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Recent Posts

Dal video alla sala operatoria: i robot e il futuro della chirurgia autonoma

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) ha portato enormi progressi nella medicina e, in particolare, nella chirurgia assistita da robot.…

15 Novembre 2024

Potere dell’Olfatto: come gli esseri umani rilevano cambiamenti chimici negli odori

Il senso dell'olfatto negli esseri umani è una delle capacità sensoriali più complesse e affascinanti. Sebbene il nostro sistema olfattivo…

15 Novembre 2024

Esercizio e crescita dei nervi: l’impatto biochimico e fisico

L'esercizio fisico è noto per i suoi benefici sul sistema nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP), supportando la crescita e…

15 Novembre 2024

Cellule gliali nella depressione e nella schizofrenia: nuove prospettive di ricerca

Le cellule gliali, che svolgono funzioni essenziali di supporto nel sistema nervoso centrale, sono oggi al centro di un crescente…

14 Novembre 2024

Recensione Philips OneBlade 1st Shave: il rasoio per gli adolescenti

Philips OneBlade è indiscutibilmente una delle serie di rasoi più amati, soprattutto per quanto riguarda il suo eccellente rapporto qualità/prezzo, oltre…

14 Novembre 2024

Il Cubo di Rubik Quantistico: Un Puzzle con Infinite Soluzioni

Un cubo di Rubik quantistico è un concetto che prende il classico cubo di Rubik e lo trasporta in una…

14 Novembre 2024