Ormai un lancio di un satellite in orbita non è più qualcosa di così emozionante. Un singolo stato può festeggiare nel riuscire a mandarne il primo nello spazio, ma nel complesso nel mondo ci si è abituati. Ormai anche i privati lo fanno senza troppi problemi e questo anche grazie a compagnie che si dedicano a questo. Il problema di tutto questo è che di fatto ci sono pochissime regolamentazione in merito e con pochi errori l’orbita può trasformarsi in un campo minato. Un disastro annunciato.
Un satellite che si rompe in orbita può causare gravi danni diventano pezzi in grado di distruggere a catena tutto quello che trova, e questo vale anche per le missioni spaziali. Attualmente potrebbe avvenire proprio un disastro a causa di Elon Musk e i satelliti di SpaceX. Nel corso degli ultimi anni la compagnia in questione ha messo in orbita migliaia di piccoli satelliti e ora sono un pericolo.
Si è scoperto che alcuni dei suddetti presentano un difetto di progettazione che li fa diventare una potenziale minaccia per l’orbita bassa. A causa di questo, SpaceX ha dovuto prendere la decisione di deorbitarli il che implica che andranno a disintegrarsi scendendo verso la terra. Dal punto di vista della spazzatura spaziale questo è positivo in quanto non rimarranno tracce, ma c’è un inquinamento chimico che preoccuopa.
Il disastro in questione è il fatto che verranno distrutti in questo modo oltre cento satelliti e secondo alcuni scienziati atmosferici potrebbe esserci un danno per l’ozono. E’ stato visto infatti come alcuni metalli possono risultare potenzialmente dannosi per l’atmosfera.
Da un lato verrebbe da dire che la distruzione di qualche satellite in tal senso non può avere un peso così importante sulla nostra atmosfera. Il problema però è che i dati a disposizione sono pochi, ma che al tempo stesso anche solo poche particelle, mischiate con l’attività dell’uomo sulla superficie e gli agenti atmosferici possono in realtà esacerbare significativamente il fenomeno dei buchi dell’ozono.
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